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Rodriguez si racconta: dalla malattia al Milan, vedrete quando torneremo in Champions

08/09/2018 13:40

Rodriguez si racconta: dalla malattia al Milan, vedrete quando torneremo in Champions |  Sport e Vai

Lo spunto è la biografia che racconta la sua storia e quella dei fratelli Roberto e Francisco (“All'inizio ero scettico, volevo mantenere le mie esperienze per me stesso. I miei fratelli mi hanno convinto allora. Non avrei mai pensato che avrei mai fatto un libro. Ma voglio mostrare ai ragazzi quello che serve per raggiungere l'obiettivo di diventare un calciatore professionista. E voglio raccontare la mia storia, come sono cresciuto all'Agglo di Zurigo”) ma Ricardo Rodriguez in un'intervista alla rivista Tagblatt parla di tutto, a partire dalla sua malattia da piccolo: “Il libro può aiutare coloro che sono malati durante l'infanzia, come sono stato io. Avevo una severa ernia diaframmatica.
Non posso spiegare cos'è in poche parole. È meglio controllare Google. Sono nato con questo problema, ho avuto problemi con i miei organi. Da piccolo non mi piaceva andare a scuola. A volte saltavo o venivo mandato a casa dal Preside. Non ho mai voluto fare i compiti comunque. E c'erano anche risse. Di tanto in tanto dovevo mostrare ai compagni come funzionava, il paese dove sono cresciuto, era un posto piuttosto difficile”. C'è un capitolo intitolato: "Ricardo, il bambino problematico": “È solo a causa di questo ambiente e dei miei problemi di salute. I miei genitori si sono dovuti prendere cura di me. Sono stato spesso in ospedale fino all'età di tre anni. Avevo il 50% di possibilità di sopravvivere. Ma sono stato fortunato e Dio con me. Sono grato di essere ancora vivo. Forse ero troppo convinto che il calcio fosse possibile. Inoltre, potrebbe essere che ero indietro a causa della mia malattia e ho perso alcuni anni. Era tutto più difficile per me. Senza il calcio, probabilmente non avrei un ottimo lavoro e avrei dovuto cercare qualcosa. Non chiedetemi cosa, per favore. Non so nemmeno cosa farò dopo la mia carriera, forse andrò in vacanza per la prima volta per molto tempo. E guarderò il mondo. Ma voglio avere figli anche dopo. Mio figlio però non dovrebbe diventare come me. Gli direi allora che la scuola è importante. Se è come me, sarà difficile per la mamma”. Rodriguez ha giocato solo in tre club: Zurigo, Wolfsburg e ora Milan: “Fedele, cosa significa? Se mi tratti bene e correttamente, sono fedele. Se mi dai l'apprezzamento, resterò. Altrimenti me ne andrò presto. Gennaro Gattuso è una persona corretta, onesta, l'allenatore ama il calcio. Ma bisogna sapere: la serie A è un campionato molto difficile, molti non ce l'hanno fatta qui”. In estate l'ha cercato il Psg: “E' vero, erano interessati, ma sono ancora con il Milan. Gioco a San Siro, uno stadio di livello mondiale. In questo paese con questi tifosi “pazzi”. Non è poco. Milano rimane Milano. Chiunque può dire quello che vuole. Credetemi, molte persone vogliono giocare a Milano. Il club ha una tale aura. Vedrete cosa succede quando giocheremo di nuovo in Champions League. Sono soddisfatto ora. Ma è bello che le persone si fidino di me molto”. La madre è morta nel 2015 di cancro al pancreas, che potrebbe essere ereditario: “Non ho paura, non potrei vivere in quel modo. Io credo in Dio”. Infine un giudizio su Vladimir Petkovic: “L'allenatore fa un buon lavoro, ha guidato la Svizzera due volte di fila ai sedicesimi. Abbiamo perso solo due delle ultime 25 gare. Se i risultati sono giusti, molte cose però devono essere corrette”.

Stefano Grandi

 


 


Tags: milan gattuso rodriguez

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