Rivera: C'è un motivo per cui nessuno mi chiama ad allenare

Aveva dimostrato coraggio e ambizione Gianni Rivera nell'iscriversi non più giovanissimo al corso di allenatori a Coverciano. L'ex Golden Boy del Milan è stato promosso due anni fa eppure  nessuna società di calcio lo ha contattato. Per un motivo ben preciso come spiega lui stesso alla Verità

    «Nessuna perché non ho procuratori. Credo di poter aiutare una squadra di calcio sebbene non sia più giovane. Anche Dino Zoff ha pagato questa situazione. È stato presidente della Lazio, poi allenatore. Ma quando si è interrotto il rapporto non ha più trovato spazio perché si è rifiutato di farsi gestire da un procuratore. Io regolamenterei il ruolo dei procuratori. Fino a qualche tempo fa chiunque poteva inventarsi procuratore di giocatori e allenatori. Adesso sostengono un esame ridicolo per iscriversi a un albo. Mi meraviglio che Uefa e Fifa non intervengano su questa situazione.  Anche da giocatore vevo rapporti diretti con il presidente della società per la quale giocavo e rinnovavo il contratto discutendolo direttamente con lui. Oggi i procuratori cominciano a gestire i bambini da quando hanno 5 o 6 anni. So di genitori nauseati perché vanno avanti i bambini gestiti dal procuratore e non i migliori. Ho suggerito di denunciare questa situazione, ma mi rispondono che i loro figli ne avrebbero più danni che vantaggi. Così tutto rimane com’è. Anche le società non si ribellano. Ai miei tempi c’era l’Aic, l’associazione calciatori, che si occupava di aiutare i calciatori. Adesso mi chiedo a cosa serva. Abbiamo fatto tante battaglie per liberare i calciatori dalla schiavitù delle società e ora sono ostaggi dei procuratori».