21/06/2021 10:15
Aspettando che sia lo stesso Gattuso a raccontare la sua verità continuano ad uscire retroscena sui motivi che hanno portato Ringhio prima alla rottura con la Fiorentina e poi al dietrofront del Tottenham quando l'accordo con gli Spurs sembrava già fatto. Li rivela su Tuttosport Xavier Jacobelli che scrive
Risulta che alla corte di Daniel Philip Levy, il presidente del Tottenham, non tutti abbiano gradito la scelta tricolore e il fuoco di sbarramento contro “l’italiano” sia iniziato il giorno dopo il suo insediamento ufficiale, culminando con il sabotaggio della scelta di Gattuso. Altro che la rivolta social dei conigli da tastiera d’Oltremanica, adusi a propalare panzane o, per usare la loro lingua, fake news, rimasticando e stravolgendo antiche dichiarazioni di Gattuso in materia di matrimoni gay o ruolo delle donne nel calcio. Levy ha subito assecondato l'intuizione di Paratici, ma osteggiata da chi, presso il numero uno del club, ha una voce molto ascoltata e si è fatto sentire. Ora sembra che il favorito sia Nuno Espirito Santo, tecnico del Wolverhampton, territorio di Mendes amico di Gattuso
In merito al divorzio con i viola invece spiega che la rottura
con la Fiorentina è arrivata per divergenze con il club sulla strategia di rafforzamento e Sergio Oliveira è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I Viola hanno ritenuto spropositate le richieste del Porto e quindi le commissioni, ma non regge il resto perché - ripete il quotidiano - Mendes non cura gli interessi di Gattuso. Infine, l'ex allenatore del Napoli è stato contatto dal Tottenham dopo il divorzio dalla Fiorentina e non prima.