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Repice: Ho sempre tifato per un club ma tutti noi radiocronisti siamo tifosi

05/05/2020 15:00

Repice: Ho sempre tifato per un club ma tutti noi radiocronisti siamo tifosi |  Sport e Vai

"Io contrariamente a quanto mi raccomandava Riccardo Cucchi ho sempre detto la squadra per cui faccio il tifo. Sono un romanista malato. Se la Roma perde non parlo per una settimana". La voce di Tutto il calcio Francesco Repice è intervenuto ai microfoni di  Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", ribadendo la sua fede giallorossa: "La mia più grande passione professionale è stata sentir raccontare dalla mia voce prima di una partita della Lazio la vittoria in Coppa Italia dei biancocelesti proprio sulla Roma con una mia radiocronaca. Non ci credete a chi vi dice che non è tifoso o che tifa per qualche squadra sconosciuta. Tutti siamo tifosi di una squadra di calcio di Serie A perché questo sport diversamente dagli altri comprende una dimensione che si chiama tifo. Tanto vale dire subito la verità e poi cercare al microfono di essere professionale". Poi racconta il match più importante che ha seguito in carriera: "Quella che più mi ha colpito fu Manchester-Barcellona, finale di Champions League. Lo United zeppo di campioni sembrava al cospetto di quel Barcellona una squadra di terza categoria. Poche settimane prima, poi, un calciatore del Barcellona, fu operato per un tumore che avrebbe dovuto lasciargli scampo. Non solo quel calciatore entrò in campo ma giocò anche al posto del capitano di quel Barcellona. Quel calciatore era Abidal, giocò con la fascia di capitano e alla fine alzò la Coppa dei Campioni. La magia del calcio che va oltre il rettangolo verde. Sono cose difficili da riportare, ci provai quella sera in diretta, ma fu molto emozionante. Fu molto commovente anche l'addio di Totti. Una roba che ti coinvolge, ti entra dentro, ti racconta gli anni che passano, che non torneranno mai più". Infine sui calciatori: "Il più forte che ho raccontato? Francesco Totti. Indubbiamente. Il più forte che invece non ha dato quello che avrebbe potuto è stato Antonio Cassano. Sono i due talenti che hanno scandito l'inizio degli anni 2000. Ne ho raccontati molti, comunque. Anche Zidane. Ma le emozioni che ha regalato Totti a questo gioco sono inavvicinabili".


Tags: Roma Francesco Totti champions

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