Real, Ancelotti: "Sono italiano, mi piace il contropiede"

“Sono italiano, il contropiede mi piace”. Carlo Ancelotti, in realtà, è il più “spagnolo” dei tecnici italiani ma rispetto alle abitudini del calcio iberico anche un maestro del possesso palla come l’ex allenatore di Milan, Chelsea e Psg sembra fuori razza. Alla vigilia della gara con il Getafe don Carlo rivendica il suo modo di intendere il football: “I nostri calciatori sono campioni, dobbiamo solo trovare alcuni automatismi e ci vuole un po’ di tempo, ma non abbiamo bisogno di fare 30 passaggi per trovare la soluzione migliore. Si può fare prima. Bastano anche tre passaggi. Non posso andare contro la qualità dei miei giocatori, se troviamo la via del gol con 3 passaggi anziché 30 è anche meglio. Io sono italiano e le ripartenze non mi dispiacciono”. Ancelotti ha parlato anche di Ronaldo, per specificare di non essere interessato alla vita privata del portoghese: “Non mi interessa, per me è un grandissimo professionista, si allena benissimo ed è sempre concentrato. E’ un esempio per tutti, specie per i giovani. Chi batterà le punizioni? Lui resta il primo, poi può batterle anche Bale o Di Maria ma viene prima Cristiano e dopo gli altri”. Dopo un elogio al Napoli per il successo in Champions sul Borussia all’esordio (“Sta giocando molto bene e con molta personalità, Benitez sta facendo un gran lavoro, può essere un anno molto importante per gli azzurri”) l’allenatore del Real chiude parlando di Bale: “Non è una pressione per lui sapere di essere stato pagato tanto, per noi è un bene perché più giocatori di qualità abbiamo e meglio è. Il suo adattamento procede bene, ha un carattere tranquillo e si trova bene con i compagni”.