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Quagliarella, l'aneddoto sulla Juve e il rimpianto Napoli

28/03/2021 09:33

Quagliarella, l'aneddoto sulla Juve e il rimpianto Napoli |  Sport e Vai

Da piccolo si divertiva a fare le rovesciate sull'asfalto, per lui il gol deve essere anche un'opera d'arte e spesso lo è. Fabio Quagliarella si confessa alla Gazzetta e racconta tanti episodi della sua carriera consacrata alla rete da gonfiare.

Ti dicono: “Gioca semplice”: Ma io di questo me ne sono sempre sbattuto. Mai ho pensato: “Se la tiro in curva?”. Se non ci provo, non posso saperlo. Vi racconto un episodio: ero nella Juventus, e una volta dalla panchina ho visto arrivare la palla a centrocampo. A un compagno ho urlato d’istinto: “Calcia in porta”. E gli altri seduti vicini a me: “Vedi, noi non l’avremmo neppure mai pensato”. Quando parlo con Cassano, gli dico: “Tu vedevi delle cose in campo che altri non avrebbero compreso”

Il rimpianto è un gol che non arrivò: era al Napoli con Donadoni in panchina. Si giocava contro il Livorno e lui fece una doppietta nel 3-1 per gli azzurri ma sfiorò una rete memorabile (negli spogliatoi rivelò: "perché ci ho provato? Perché la testa mia nunn'è bbona")

«Esordio con il Napoli, al vecchio San Paolo. Tiro da centrocampo e traversa piena. Sul momento ho pensato: “L’ultimo che ha fatto gol da qui si chiamava Diego”. Quell’anno segnai undici reti. Sarei stato più contento se avessi fatto solo quel primo gol. E alla domanda “Quanti gol hai segnato nel Napoli?” Risposta: “Uno. Da centrocampo. Fine”. Quella traversa mi dà un fastidio che neppure immagina».

Infine un ricordo di Di Natale, suo partner preferito

 «Faceva gol e come e quando voleva. A volte pubblica sui social alcuni video di sue reti. Gli dico: “Non farlo, fermi lo sviluppo di tanti presunti campioni che al primo tiro in porta pensano di valere tanto”. Se vedono i tuoi gol smettono. Ora appena uno segna si parla di convocazione in Nazionale. Io avevo davanti mostri sacri da 30 gol a stagione: ma sono cambiati i tempi».


Tags: juventus quagliarella traversa

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