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Premier League in vendita: i tifosi fondano i propri club

18/02/2023 17:33

Premier League in vendita: i tifosi fondano i propri club |  Sport e Vai

Da qualche anno, i tifosi inglesi fanno sentire la propria voce per quella che ritengono una mercificazione esasperata del calcio, tanto di Premier League, quando nelle serie minori. La nascita di nuovi club capaci di incarnare i valori più puri del calcio mira a tenere in vita il football di una volta

Premier League, i tifosi si ribellano

È una storia – anzi tre – che risale a qualche anno fa, ma che merita di essere raccontata. Una storia fatta di passione e valori antichi, ma anche di ribellione e rivalsa. I protagonisti? I tifosi di club inglesi più o meno grandi, che, come riportato dall’AGI, hanno deciso di tenere in vita il calcio che fu, ribellandosi, in un certo senso, all’egemonia del vil denaro e dei capitali esteri, per non cancellare il senso più profondo di un gioco che nutre e si nutre di passione e storia.

Da qui, l’idea, a tratti rivoluzionaria, di ripartire da zero, fondando club tutti nuovi, ma capaci di impersonare i valori fondanti di tre club che hanno scritto la storia del calcio inglese e della Premier League, come Arsenal, Manchester United e Wimbledon.

In principio furono Wimbledon e Manchester United

La data di inizio di tutto ciò? Il 2002, quando il Wimbledon si traferì nel Buckinghamshire, prima di finire praticamente nel dimenticatoio. Per non perdere la passione per i colori, i tifosi fondarono l’AFC Wimbledon, che oggi milita in quarta divisione inglese, con ben cinque promozioni in meno di un decennio, e si appresta a recuperare il vecchio impianto del club originale, giocando così le proprie partite casalinghe in uno stadio da 20mila spettatori.

Tre anni più tardi, nel 2005 fu la volta dei tifosi del Manchester United che, con i Red Devils, appena acquistati dall’americana famiglia Glazer, decisero di fondare l’FC United of Manchester. Oggi, mentre lo United è pronto a cambiare nuovamente proprietà, il club "gemello" milita attualmente nella Northern Premier League e disputa i propri incontri al Broadhurst Park, impianto dalla capienza di 4.400 spettatori.

Il Dial Square fa rivivere la passione dei tifosi dell’Arsenal

Infine, nel 2020, è la volta dei supporters dell’Arsenal, che fondano il Dial Square (prima denominazione ufficiale del club fondato nel 1886, che diventerà poi l’attuale Arsenal). Il “club dei tifosi” prende parte al campionato di dodicesima divisione e sorge proprio dalla volontà del fondatore, tale Stuart Morgan, imprenditore tifosissimo dei Gunners, di ribellarsi all’impostazione moderna di un calcio che vede – e tratta – i tifosi come meri clienti a cui “spillare” denaro, calpestando di fatto valori, storia e tradizione.

Ovviamente, l’obiettivo dei “club ribelli” non è quello di togliere tifosi alle big di Premier League, ma provare a dimostrare come il calcio possa ancora incarnare e vivere di valori puri e importanti, nonostante si riveli sempre più un business e venga trattato alla mercé di un’azienda come tante altre, dimenticandosi della passione di cui sono fatti i sogni.

Una passione che deve vivere sul campo e che in Inghilterra più di qualcuno vuole continuare a coltivare e tenere in vita. I messaggi che si leggono sugli spalti dello stadio del Dial Square? Uno striscione recita "Creato dai poveri, rubato dai ricchi", uno, invece, riporta l’hashtag #KeepGreedOutOfFootball, letteralmente, “tenete l’avidità fuori dal calcio”. Più chiaro di così… il calcio difficilmente tornerà a essere quello di un tempo, ma quello che è certo è che la passione dei tifosi è un bene che non si può barattare con i soldi, nonostante quanto sta accadendo soprattutto in Premier League negli ultimi anni.


Tags: Premier League arsenal manchester united

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