08/05/2023 09:54
Silenzio, parla Le Roi. In un'intervista a La Stampa Michel Platini parla della sua vicenda giudiziaria ("Cosa mi rimane? Solo l'idea di un complotto per farmi fuori"), dell'Heysel ("Dovevamo giocare per proteggere la gente dentro lo stadio. Non mi sono mai pentito di quella scelta") e della sua Juve
"Senza la Juventus, senza l’Avvocato non sarei mai diventato Michel Platini. Se fossi rimasto a Nancy la mia vita avrebbe preso tutta un’altra piega. Sa qual è alla fine la cosa più bella? La passione dei tifosi della Juventus per me. In fondo io sono sempre rimasto uno di loro".
Sulla penalizzazione ai bianconeri è lapidario ("Quanto influenza sui giocatori? Molto se sei attaccato alla società. Altrimenti i giocatori se ne possono anche fregare. tanto sanno di poter cambiare facilmente squadra") e così anche sul caso-Vlahovic
"La società è razzista, il calcio ci prova a tenere fuori il razzismo dagli stadi ma complicato. Se avessi avuto un'idea quando ero presidente dell'Uefa l'avrei applicata."
Infine rivela
"La Juve non mi ha mai offerto un ruolo da dirigente, tornare qui dopo trent'anni non avrebbe avuto senso. Di quel mondo non ci sarebbe stato più nessuno, le storie d'amore non si rivivono due volte.