Piacere Bentancur, ecco il talento che vuol diventare il nuovo Pogba

“Posso dire solamente che Bentancur è un giocatore molto bravo, che ha grande personalità e gestione della palla. Poi i giocatori bravi sono facili da vedere”. Massimiliano Allegri ha fatto un po' il vago ieri parlando del giovane uruguaiano che contro la Fiorentina ha brillato, cominciando a far vedere tutte quelle qualità che avevano scatenato una mezza asta per lui l'anno scorso. Lo voleva il Milan, l'ha preso la Juve offrendo al Boca 9,5 milioni (pagabili in due anni) in un'operazione le cui basi erano state gettate con la cessione di Carlos Tevez al Boca nell'estate del 2015. Quello che Allegri non dice, anche per non mettere troppe pressioni sulle spalle del ventenne uruguagio, che lui di questo centrocampista duttile e talentuoso si era fidato da quasi subito, da quando ha cominciato ad allenarlo. Non a caso tra tutti i nuovi è (dopo Matuidi) quello che ha giocato di più, più di Bernardeschi – che ieri s'è visto nel finale – e di Douglas Costa. Con Bentancur ora nessuno forse rimpiange più gli Emre Can o gli altri centrocampisti cercati in estate. Sentiamo ancora Allegri: “Questo ragazzo, soprattutto perchè è un ragazzo intelligente, avrà  una grande carriera davanti. Ma lo ha dimostrato a Barcellona, dove ha fatto una partita importante finchè ha retto. Aveva contro Iniesta, ci sono 15 anni di differenza e 1000 partite di differenza a grandissimi livelli. Certo, deve migliorare tanto. Nella verticalizzazione ritarda un po'. Nel primo tempo c'erano molti passaggi su Higuain da cercare sugli esterni. Diventerà un giocatore importante". Bentancur già aveva stupito anche nel quarto d'ora giocato a Marassi col Genoa alla seconda di campionato, ma la personalità mostrata ieri con i viola è stato l'ultimo esame superato. L'ex Boca sa perfettamente quando giocare lungo e quando appoggiarla vicino. Si fa pure sentire con 7 recuperi palla. Anche se il dato che più stupisce è quell'88% di positività sui 92 tocchi effettuati. Lui ha sempre detto di poter giocare in tutti i ruoli del centrocampo, un po' come Pogba anche se con caratteristiche diverse. Poche parole ieri a fine gara ma che ne fanno capire l'umilità: "La verità è che giocare con questa maglia senti pressione. Faccio del mio meglio e do il massimo".

Stefano Grandi