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Paola Ferrari, bordate su Diletta: Non è come me o Billò

10/05/2021 12:54

Paola Ferrari, bordate su Diletta: Non è come me o Billò |  Sport e Vai

La grande chance che gli offrì Enzo Tortora con Portobello, la prima intervista sportiva a Cabrini prima dei Mondiali '82 («Cabrini una volta mi venne a prendere sotto casa con la Ferrari, ma era solo amicizia come con Paolo Rossi che adoravo. Per me era inconcepibile avere love story con calciatori, avrei perso tutta la credibilità di giornalista che stavo costruendo con una fatica spaventosa»), la rivalità con la Leotta. Paola Ferrari parla di tutto in un'intervista a Il Giornale e ricorda di aver capito quanto valesse  quando Capello la mandò al diavolo.

«Era un derby. Chiesi a Capello perché aveva fatto giocare Weah che fisicamente non era a posto, mi rispose piccato: lei ha visto un' altra partita. Volevo morire. Ma lì ho capito che cominciavano a rispettarmi. Non era facile sopportare i sorrisi ironici di chi al campo ti vedeva come un' ochetta in cerca di gloria...io sono molto dura, ma perché sono esigente con me stessa e con gli altri. Mi dico sempre: se fossi nata a Sparta mi avrebbero buttato dalla rupe, perché sono piccolina, magrolina, per questo ho sempre voluto sfidare i miei limiti. Per farlo ci vuole una certa durezza. Lavoro 12-13 ore al giorno e a volte mi arrabbio quando gli altri non lavorano come me».

Sulle nuove generazioni dice


«Abbiamo insegnato a chi è venuto dopo di noi che non vale più la pena di eccellere. Siamo un Paese che non premia il merito, che mortifica chi fa di più. Gli occhi della tigre li vedo in pochissime persone. Inserirsi nell' ambiente sportivo era estremamente difficile per una ragazza che non avesse fratelli o padri giornalisti, la figura della donna non era considerata credibile. È stata una guerra anche quella....Anche quando alla Domenica sportiva sfidavo la Casalegno su Pressing che si presentava con i vestitini trasparenti: godevo quando la battevo negli ascolti. Ma è un mio difetto, mi arrabbio e non so perché...La  Leotta? Quando vedo queste ragazze che usano il corpo per diventare famose, mi arrabbio e sbaglio perché ognuno è libero di fare quello che gli pare. Io ho sempre considerato invece un affronto che qualcuno mi ascoltasse solo perché sono carina. Devo essere più zen. Un consiglio alla Leotta? Ma lei deve darli a me: è ricchissima, famosissima, mica come me che ho fatto tanta fatica per così poco. Continui così, faccia un sacco di soldi e se li goda: lei però non può rappresentare le giornaliste italiane, come Anna Billò, Giorgia Rossi o Simona Rolandi. Lei può rappresentare solo se stessa. O forse Belen...Alla guida di Dazn c' è una donna molto in gamba, molto bella e molto capace come Veronica Diquattro. Spero che con lei i modelli femminili possano cambiare»


Tags: ferrari capello Diletta Leotta

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