10/06/2022 09:03
Nel suo articolo per il Giornale Franco Ordine ricorda le parole di Gazidis a The Athletic sulla necessità di non smantellare nulla per la nuova proprietà e si sofferma poi sul caso-Leao. Questi i passaggi principali
Il portoghese, come si sa da tempo, è stato condannato a rimborsare la cifra di 16,5 milioni di euro allo Sporting di Lisbona per aver lasciato il club trasferendosi al Lille dopo l'irruzione dei tifosi nel centro di allenamento. Il lodo del Tas di Losanna non scagiona il calciatore al quale però, dalla giustizia italiana, è stato riconosciuto lo status di dipendente. Si tratta di un dettaglio decisivo perché obbliga lo Sporting, in caso di mancato accordo col calciatore, a richiedere e ottenere il pignoramento di un quinto dello stipendio. In vista del prolungamento del contratto attualmente fermo al 2024 (richiesta di Mendes da 7 milioni l'anno), Leao riceverebbe una trattenuta annuale da 1,4 milioni e lo Sporting dovrebbe impiegare un bel po' di anni per recuperare la cifra.
Per questo motivo è risultato incomprensibile il no dello Sporting alla proposta di mediazione portata avanti dal Milan per conto di Leao con una offerta di risarcimento da 12 milioni di euro! I portoghesi hanno rifiutato ma l'iniziativa è una conferma solenne della volontà del club rossonero di aiutare Leao e di tenere in modo particolare al prolungamento del suo contratto. Ma c'è un altro motivo, legato alla vicenda extra-calcistica, che suggerisce a Leao (e ai suoi professionisti) di restare in Italia il più a lungo possibile. Ed è proprio la protezione che gli arriva dallo status di dipendente, status che lo mette al sicuro da una richiesta di risarcimento immediato e totale della cifra.