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Nuovo Stadio Milan, Cardinale: L'Inter? Noi pensiamo al nostro

02/03/2023 20:23

Nuovo Stadio Milan, Cardinale: L'Inter? Noi pensiamo al nostro |  Sport e Vai

Un Gerry Cardinale a tutto tondo quello che è intervenuto a margine della quinta edizione del The Business of Football Summit del Financial Times svoltosi a Londra. Ovviamente c'è stata l'occasione di parlare del nuovo stadio e della fuga in avanti del Milan che sta valutando un'area diversa dal Meazza. Il patron di RedBird ha spiegato:

Quando guardi al brand del Milan e guardi a dove dovrebbe essere la Serie A, dove tutti e 20 i proprietari delle squadre di Serie A dovrebbero essere, un’area che non è utilizzata e che non è sfruttata a dovere per portare eventi ai fan. Dovrebbero avere accesso ad una struttura “world class”. Stiamo valutando diversi siti per costruire il nuovo stadio, inclusa un’area vicino San Siro, per capire cos’è possibile fare. Lo stiamo facendo insieme al Municipio di Milano e alla Regione Lombardia. 

Negli USA la cultura è “urban”, in Italia è “fashion”. Siamo a Milano e non possiamo portare uno degli spettacoli di Live Nation, uno dei nostri partner, ai tifosi e agli appassionati perché non c’è dove farlo. Non possiamo portare altre forme di spettacolo alla community.

San Siro è stato costruito nel 1926 e ristrutturato nel corso degli anni. Voglio dire che vogliamo che il Milan e la Serie A tornino ai livelli top, dove io credo che meritino di stare, bisogna fare un debrief a 360 gradi. E per tornare al top c’è bisogno delle infrastrutture. Voglio dare ai nostri tifosi un prodotto al top. Vedremo se riusciremo a trovare la giusta opportunità. Deve però funzionare per i tifosi, per l’Amministrazione del Comune di Milano e per la Regione Lombardia, per la Serie A, oltre che per noi.

E sulla condivisione dell'impianto con l'Inter, Cardinale ha aggiunto:

Abbiamo le esperienze con lo Yankees Stadium, il Dallas Cowboys Stadium. Abbiamo esperienza nel costruire stadi e nel differenziare le varie entrate da questo tipo di infrastruttura. Sono un grande sostenitore dell’essere indipendenti, ma al momento non c’è niente che escludiamo a prescindere. Però sai, penso che l’Inter al momento sia pensando a quello che sarà il loro futuro e noi ci concentriamo sul nostro e quale può essere la migliore soluzione per noi”.

Poi ha parlato dei rapporti con il fondo Elliott:

Ho grande rispetto per i Singer, non li conoscevo prima. Sono rimasto impressionato per quello che hanno fatto in quattro anni, anche perché non avevano esperienza nello sport. Sono uno dei fondi più strutturati nel mondo. Uno dei punti del business plan è la continuità con Elliott, RedBird ha il 100% delle quote. Per andare avanti e arrivare al prossimo step abbiamo preso due top manager che arrivano da Elliott ma che si sono offerti loro alzando la mano e parlo di Furlani, che sostituisce Ivan Gazidis che ha fatto grande lavoro, come AD e di Cocirio come CFO. Non è qualcosa che mi riguarda, ho manager talentuosi intorno a me. Ci sono persone che arrivano nello sport a pistole spianate. Non dico a Pioli chi mettere in campo. Non è “rocket science”, non curiamo il cancro, ma bisogna fare le cose per bene. Noi sfruttiamo i dati, credo che il modo in cui li usiamo sia diverso dal solito. Si tratta di efficienza in termini di gol, e di come i giocatori si posizionano per aumentare il loro impatto sulle possibilità di fare gol.

Cardinale ha poi definito "un progetto fallito" la Superlega, per poi spiegare: "Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. La Superlega era stata strutturata male ma mettere equilibrio competitito è una cosa giusta. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare cose per bene".

Infine, ha spiegato perché quando gioca il Milan non va allo stadio:

Non si tratta di me. "Personalized ownership" non ha senso per me. Se ognuno fa il suo lavoro avremo successo: ma tutti devono fare il proprio lavoro. Dobbiamo portare una team mentality. Sono al telefono ogni giorno con il mio managing team, mi sveglio con questo pensiero e mi addormento con questo pensiero. Farmi vedere non cambia, il mio compito è portare le risorse per competere. Nessuno è più competitivo di me, vorrei vincere Scudetto e Champions ogni anno, ma non possiamo controllare tutto ed è uno sforzo di gruppo, non solo mio.


Tags: milan san siro cardinale

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