Nel giorno del derby Beppe Viola moriva 38 anni fa

Per la ricorrenza della sua dipartita avrebbe sorriso a pensare che oggi, 17 ottobre, si gioca il derby della Madonnina tra Inter e Milan. Beppe Viola, morto il 17 ottobre del 1982, quella Milano sportiva, e non solo, l'aveva raccontata meglio di chiunque altro nella sua carriera di giornalista "diverso". Mai prima e raramente dopo di lui in Rai si sarebbe trovato un giornalista così ironico, colto, competente. Disse addio a tutti a soli 42 anni, stroncato da un infarto mentre stava montando in Rai il filmato di Inter-Napoli 2-2. I suoi occhi furono donati a una donna cieca, madrei di sei figli. Frequentatore di bar, osterie, pasticcerie, salumerie e ippodromi, Beppe Viola ha firmato servizi storici per la tv, basti pensare all'intervista a Rivera fatta in un tram affollato o la cronaca di Francia-Arabia con il sultano che entra in campo per far sospendere la partita dopo un gol ritenuto in fuorigioco (e ottenendone l'assurda invalidazione).

Alla Rai entrò nel '62, ebbe la fortuna di inserirsi dallo studio nella finale di Wembley tra Benfica e Milan (lui milanista) perché a Carosio dopo l'1-1 era saltato l'audio e fu Beppe a commentare il 2-1 di Altafini. Come si legge in uno dei tanti ricordi che gli dedicava nelle ricorrenze Gianni Mura "All'esame per passare professionista Enzo Biagi gli chiese: "Secondo lei, in questa Dc Fanfani è di destra o di sinistra?". "Dipende dai giorni", rispose. Promosso. La Rai lo assunse con regolare contratto nel '66 e allora sposò Franca, la bambina del piano di sopra in piazza Adigrat.
 

Era molto bravo a scopa d'assi, quasi come Pantera Danova, nelle partite con Pizzul e Facchetti. Sembrava svagato, ma sul lavoro non sgarrava. Sembrava pigro e ha sgobbato come un mulo tutta la sua corta vita".