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Napoli,Gargano: Era difficile tornare qui, i tifosi si sentivano traditi

05/11/2014 13:00

Napoli,Gargano: Era difficile tornare qui, i tifosi si sentivano traditi |  Sport e Vai

Quando i napoletani hanno visto il suo nome nell’undici titolare del Napoli che si giocava i preliminari di Champions League contro l’Atletico hanno mugugnato. Possibile che l’agognato centrocampista che serviva come il pane dovesse essere Gargano, tornato alla base dopo le agrodolci esperienze al Parma e all’Inter? L’uruguaiano non si era lasciato bene con il pubblico e all’inizio per lui ci sono stati solo fischi ma el Mota ha dimostrato in campo di essere una colonna del gruppo, guadagnandosi la fiducia di Benitez e convincendo anche i tifosi più scettici. Alla vigilia della gara di Europa League contro lo Young Boys il giocatore racconta questi mesi azzurri. Sia lui che Insigne, che erano tra i più bersagliati dalla folla, ora sono tornati idoli del San Paolo: “Sono felice per Lorenzo, capisco che a volte si arrabbi ma con l’esperienza imparerà a fare come ho fatto io. Anche a me è capitato di reagire male quando non ho giocato sempre. Noi tutti però vogliamo il bene del Napoli e siamo felici di poter proseguire su questa strada”. Che è tornata rosea dopo il 4-0 alla Roma: “In tante partite siamo stati sfortunati, poi la ruota ha cominciato a girare a nostro favore. Se contro la Roma finiva 4 a 0 non ci sarebbe stato nulla di strano. Quando all'inizio le cose non andavano era perchè tanti reduci dal Mondiale non erano al top della forma". Gargano ha vissuto il periodo di crescita del Napoli sin dal primo anno di A: “L’anno scorso ero felice nel vedere il Napoli giocare benissimo e ora che sono tornato qui sono ancor più contento. Giochiamo in palleggio con facilità e facciamo quel che chiede il mister. Il Napoli è sempre lo stesso, siamo riusciti a fare il salto di qualità lottando su ogni pallone e cercando di fare quel che chiede Benitez”. Per Gargano quest’anno era una stagione decisiva dopo anni difficili: “Ormai sono un uomo, non quello che arrivò nel 2007. Sono cresciuto grazie a Napoli e adesso ho un'altra mentalità ed un'altra esperienza. Era difficile tornare perchè capisco i tifosi, i napoletani sono fatti così, quando arrivi a Napoli devi pensare solo a Napoli. Anche a Benitez è capitato di cambiare squadra, con lui ho parlato tanto del fatto che avessi cambiato squadra. A qualsiasi tifosi avrebbe dato fastidio, ma per i napoletani è come se li avessi traditi. Ho un legame particolare con Napoli, ho formato la mia famiglia qui, ho due figli napoletani e sarò legato a vita. Tornare a Napoli è stata una scelta presa insieme alla famiglia. La mia mentalità è sempre quella, anche se devo spaccarmi la faccia o col metatarso rotto voglio giocare sempre e dare tutto”.

COSA E’ CAMBIATO - Parlare di obiettivi non è nella testa di Gargano: “Io penso solo alla partita di domani, pensiamo a vincere quella senza guardare troppo avanti”. L’uruguaiano elogia anche David Lopez: “Ha mostrato grande maturità e responsabilità, non è facile arrivare in una piazza importante come Napoli e fare subito bene. Io leader? Non mi sento un leader, i veri leader sono il mister, Hamsik e Christian Maggio. Io penso a dare solo il massimo, fino a che avrò forza". All’andata con gli svizzeri il punto più basso della stagione, con la secca sconfitta e con la contestazione. “Quella sconfitta ci ha fatto male ma abbiamo capito di essere forti e di poterci rialzare con le nostre forze. Dobbiamo giocare sempre con umiltà, domai tutti daranno il massimo". Da Mazzarri a Benitez è cambiato il modo di giocare di Gargano: “Hanno una mentalità diversa, Rafa chiede di giocare in pochi tocchi e in modo veloce. A me piace più questa mentalità, il Barcellona ha vinto molto giocando così. La mentalità spagnola scorre nel sangue del mister".

Stefano Grandi     


Tags: napoli hamsik benitez Gargano young boys insigne

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