Napoli, Spalletti ecco quando torna Kvara

Il Napoli supera 2-1 in rimonta l'Atalanta a Bergamo e conferma il primato solitario staccando proprio gli orobici, secondi, in attesa delle altre gare del tredicesimo turno di campionato. Intervenuto ai microfoni di DAZN, il tecnico degli azzurri, Luciano Spalletti spiega:

Partita difficile, da venire a giocare. Tutti avevano scritto che questi sarebbero potuti essere tre punti importanti. Per quello che vogliamo fare noi e dove vogliamo arrivare, mi chiedo quali sono i tre punti meno importanti? Dobbiamo sempre restare noi stessi e fare quello che sappiamo fare. Certo, stasera nel secondo tempo abbiamo fatto qualche passaggio di troppo. Stasera l'Atalanta ha giocato una grande partita. Ma noi la guardiamo, come guardiamo le grandi squadre come il City e il Liverpool. La grande prova della Dea dà la dimensione della vittoria che abbiamo fatto stasera. Bel campo, con stadio bellissimo e pubblico che partecipa così. La mia squadra ora è abituata a giocare con grande tranquillità in questi ambienti con cori contro e continuare a far vedere che cosa vogliamo fare.

Osimhen?

Osimhen è un calciatore che ha questi strappi, queste vampate di forza, di fisico, di velocità, ma ogni tanto c'è bisgno che lui capisca dove va l'azione. Stasera era un pochino stanco, ma ha fatto il suo. Poi, quando loro ci sono montati addosso alzando i quinti, lui da solo nell'uno contro uno è devastante.

Sulla solidità difensiva, Spalletti elogia i suoi, ma lancia una frecciatina a Simeone:

Per fare un calcio offensivo ogni tanto si rimane a centrocampo due contro due come successo a Kim e Juan Jesus, loro ci hanno messo in difficoltà, ma questa è la vita della squadra che vuole giocare a pallone e che si deve accettare. Un paio di episodi sono difficile da gestiore. Però, l'occasione di Simeone era facilissima per chiuderla.

Infine sull'assenza di Kvaratskhelia:

Kvara ha un dolore dietro la schiena che nasce dalla botta che ha preso da Arnold. Pensavamo potesse recuperare, ma ieri è venuto e aveva dolore. Elmas, oggi, ci ha messo qualità e quantità in una maniera eccezionale. Quindi abbiamo preferito lasciare Kvara a casa e non fargli fare il viaggio in areo e la tensione. Inoltre, che messaggio mandi agli altri se fai giocare uno che non si è mai allenato? Non si ragiona così, serve avere 22 giocatori sempre pronti e il gruppo lo recepisce.