Napoli: Sarri sotto accusa, solo con Zeman 2 punti in 3 gare

Due punti in tre partite il Napoli li aveva conquistati a inizio stagione solo nel 2000, nella sfortunata parentesi con Zeman in panchina. Il boemo durò pochissimo, fu esonerato dopo la sesta giornata e un pari a Perugia. E chissà che anche Maurizio Sarri non possa fare la stessa fine di Zdenek, perché l’andazzo sembra promettere poco di buono. Difficile vedere il bicchiere mezzo pieno dopo il 2-2 di Empoli, che ha lasciato in eredità i soliti difetti difensivi, le preoccupanti amnesie nel creare gioco offensivo e poco di buono. Si salvano le giocate individuali di Insigne e poco più perché tutto quel potenziale d’attacco – capace di segnare 104 gol nella passata stagione – appare asservito agli schemi dell’attuale tecnico, che è convinto di poter trapiantare in azzurro il modello-Empoli che ne fece le fortune gli anni passati. Higuain è mal servito e sempre più triste là davanti, Gabbiadini spaesato, Callejon l’ombra di se stesso e Mertens fa quel che può ingabbiato, lui come quasi tutte le punte, in un ruolo che non gli appartiene. Rinunciando all’ampiezza sulle fasce per privilegiare il gioco verticale modello-flipper, Sarri ha spuntato i suoi gioielli. Ha dato le chiavi della squadra a Valdifiori, che nonostante la sosta e per la seconda giornata di fila è dovuto uscire stremato, e s’è illuso di aver portato Hamsik al suo vero ruolo, con lo slovacco mai così anonimo come ieri. E se nel frattempo davanti si vedono solo peggioramenti, quella che doveva essere la mission iniziale, ovvero migliorare la difesa, resta un obiettivo ancora molto lontano. LE PROSPETTIVE - Il tecnico si difende scaricando sulla società (“prendendo me sapevano a cosa andavano incontro, tocca alla società gestire la tensione e la pressione della piazza”) ma intanto i tifosi sono sul piede di guerra. A poco serve vedere che la Juve è ancor più in basso in classifica. Anzi. Aumenta il rammarico per un campionato senza carrarmati che poteva essere approcciato con legittime ambizioni di far bene. Sarri parla di passi avanti costanti, ma non è chiaro rispetto a cosa. Non certo allo scorso anno, quando questa squadra era capace di mettere in ginocchio tutte le big ed ora continua a stentare con le piccole. Giovedì c’è il debutto in Europa League contro il Bruges, poi un trittico importante in sei giorni: Lazio, Carpi e Juventus. Alla sesta giornata i bianconeri potrebbero dare la risposta ai dubbi estivi. E chissà che anche Sarri non possa fare la fine di Zeman: esonerato dopo sei giornate. Stefano Grandi