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Napoli piange Pino Daniele: cantò Maradona e amava la pallanuoto

05/01/2015 10:13

Napoli piange Pino Daniele: cantò Maradona e amava la pallanuoto  |  Sport e Vai

L’uomo in Blues se n’è andato, Napoli si è svegliata con le lacrime per la morte di Pino Daniele, stroncato da un infarto a neanche 60 anni dopo una vita in musica che ha accompagnato generazioni di appassionati. Cosa c’entra con lo sport? Poco, perché Pino non era di quegli artisti che cercavano simpatia e popolarità sbandierando fedi vere o presunte, ma anche lui era tifoso del Napoli. A modo suo, con discrezione, senza mettere il cappello su storie che non gli appartenevano. Il pallone era “Tutta ‘nata storia” rispetto alla sua, quella di un poeta scugnizzo che partendo dalle scalette di una chiesa dove ragazzino passava ore a suonare la chitarra, avrebbe finito col portare il nome di Napoli in tutto il mondo, suonando con miti come Eric Clapton, Alphonso Johnson, Pat Metheny e Chick Corea in una lista infinita che spazia dall'Italia all'America. Pino era azzurro come Napoli, quella Napoli dipinta nell’immortale affesco “Napule è” del 1976 ma era soprattutto Nero a metà. La gioia per i successi sportivi della sua squadra l’ha sempre vissuta in privato: non c’era nel megaconcerto organizzato dalla Rai per la serata scudetto in occasione del primo tricolore partenopeo nell’87. C’erano tutti o quasi gli artisti napoletani, da Mario Merola a Lina Sastri, da Enzo Avitabile a James Senese, da Nino D’Angelo a Teresa De Sio. Non Pino Daniele che nella sua sconfinata produzione musicale solo due volte si è concesso una mini-deroga per parlare di calcio. Ed in entrambi i casi ha dedicato versi a Maradona. Successe la prima volta nel 1993 con la canzone “Angelo vero”, contenuta nell’album “Che Dio ti benedica”: «Gennaro è in fondo al vicolo, vive con un nodo in gola città che non mantiene mai le sue promesse, città fatta di inciuci e di fotografia, di Maradona e di Sofia», una citazione più che altro, mentre diversi anni dopo per “Passi d’autore” realizzò un omaggio più esplicito “Tango della buena suerte”, dove canta: “Lui è un mago con il pallone, io l' ho visto alzarsi da terra e tirare in porta. Soffia il vento d' Argentina davanti agli occhi spalancati e pieni di grande speranza”, e poi «Ed a luci spente suona il tango per magia, resterà qui per sempre, come un fermo immagine. Cico, buona fortuna». Però Pino Daniele non ha mai conosciuto Maradona, non è mai salito sul carro degli osanna gratis e a buon mercato. Tifava con discrezione perché tutto quel che riguarda Napoli riguardava lui ma non amava il calcio, preferiva la pallanuoto, la scherma e il rugby come non tutti sanno. Al San Paolo però c’è stato eccome, a suonare con i suoi gruppi sempre diversi, dalla prima volta nel ’98 ad altre successive, come quando si esibì con Ron, Fiorella Mannoia e De Gregori. E comunque nello stadio di Fuorigrotta era di casa sempre, perché basta farsi un giro su youtube per sentire il popolo dei tifosi intonare Napule è con la luce degli accendini nel buio prima delle gare importanti per capire il legame fortissimo che aveva con tutti i sostenitori azzurri. Oggi lo ricorda anche il presidente De Laurentiis che scrive: “Ho conosciuto Pino Daniele nel 1978 quando gli affidai la scrittura della musica del film "La mazzetta". Era agli inizi ma si capiva che era un vero genio musicale. Con lui scompare un'icona della musica napoletana, italiana, internazionale”. Ed è così perché da “Terra mia”, ancor oggi manifesto commosso dei suoi albori musicali a “Bella ‘mbriana”, da “Chi tene ‘o mare” ai brani scritti con Massimo Troisi, altro cuore napoletano spezzato troppo presto (“Quando” e “’O ssaje comme fa ‘o core”) Pino Daniele ha attraversato la storia della musica lasciando un’impronta immortale. E di scudetti ne ha vinti tanti e tanti. Il Mascalzone Latino lascia una città senza parole. Ma di una cosa si può star certi: quando domenica sera al San Paolo ci sarà Napoli-Juventus le note di Napule è si sentiranno in tutto il mondo dagli spalti. Come ieri, oggi e sempre.

Stefano Grandi


Tags: napoli scudetto pino daniele maradona

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