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Napoli-Juventus, Higuain torna al San Paolo: sarà record, ma di fischi

30/03/2017 16:58

Napoli-Juventus, Higuain torna al San Paolo: sarà record, ma di fischi |  Sport e Vai

NAPOLI-JUVENTUS HIGUAIN

Un anno fa, di questi tempi, il San Paolo era tutto per lui. Gonzalo Higuain cantava e ballava con i tifosi del Napoli al termine di ogni partita vinta dalla squadra di Sarri, segnata spesso e volentieri dalle sue prodezze. Il Pipita era l'idolo incontrastato di Fuorigrotta, ne partecipava ai sentimenti, ne alimentava i sogni, ne condivideva i patimenti quando - come dopo una sconfitta ad Udine - il popolo partenopeo si sentiva 'scippato' da un arbitraggio avverso, da una manovra del Palazzo, da una sordida macchinazione a tinte bianconere. Ora, un anno dopo, è cambiato tutto. Tanto che Higuain, probabilmente, sarà il giocatore più fischiato della storia del calcio italiano. Proprio in quella Napoli che fino a poco tempo fa era 'sua'. E che oggi inizia a 'dedicargli' qualche striscione non proprio affettuoso, in cui lo si definisce "servitore del sistema" e "traditore". 

NAPOLI-JUVENTUS HIGUAIN: C'ERAVAMO TANTO AMATI

 

La notte del gran ritorno si avvicina. Alle dichiarazioni di facciata ("Spero di essere accolto bene") probabilmente non ha mai creduto fino in fondo lo stesso bomber argentino. Perché quello che è successo nel frattempo lo sanno tutti. Dopo aver nicchiato sul rinnovo del contratto, temporeggiato durante la Copa America ("tifosi napoletani state tranquilli", disse rassicurante dopo una partita con l'Argentina), inviato segnali inquietanti via radio per bocca del fratello-agente Nicolas ("De Laurentiis non vuole vincere, per questo non rinnoveremo. In ogni caso Gonzalo onorerà il suo contratto col Napoli fino al 2018"), Higuain è volato in incognito e in gran segreto a svolgere le visite mediche con la Juventus in una notte di luglio, a Madrid. Dopo una pantomima durata una decina di giorni, Marotta ha pagato la clausola a De Laurentiis, arricchito il Napoli di 90 milioni e portato l'idolo del San Paolo allo Juventus Stadium. Già, proprio la Juventus. La maledetta Juventus, l'odiata Juventus, l'avversaria di sempre, ma soprattutto di poche settimane prima, di quella volata scudetto risoltasi solo alle ultime battute. Da allora, Gonzalo Higuain è diventato sinonimo di incoerenza, di mancanza di rispetto. Senza troppi giri di parole, di tradimento. Come Figo, passato in un amen dal Barcellona al Real. O come Capello, passato dalla Roma alla Juventus dopo aver spergiurato sul contrario. Semplicemente, come chi passa un giorno all'improvviso da una concorrente per lo scudetto alla sua rivale più acerrima. 

NAPOLI-JUVENTUS HIGUAIN: I PRECEDENTI, DA ALTAFINI A CAVANI

Non è stato il solo a tradire sogni e speranze, Gonzalo. Negli anni 70 Altafini divenne 'Core 'ngrato' dopo un suo gol a tempo quasi scaduto al Napoli che decise il campionato 1974-75. Qualche anno dopo fu Paolo Rossi, con un gran rifiuto al trasferimento in azzurro, ad inimicarsi i napoletani che si presentarono in 89.992 al San Paolo (record per la serie A) il 20 ottobre 1979 solo per fischiarlo. Soltanto applausi invece, qualche anno dopo, per i ritorni da avversari di Zola e Crippa, passati al Parma, e di Lippi, Ferrara e Fonseca, passati alla Juventus o alla Roma per salvare la società dal fallimento. Solo dopo qualche anno la considerazione nei riguardi di Ferrara è cambiata, a causa di alcune dichiarazioni d'amore alla Vecchia Signora. Nessun trauma, invece, per la cessione al Parma - solite esigenze di bilancio - di Fabio Cannavaro, accolto come un eroe nel settembre 2006 dopo aver alzato la Coppa del Mondo da capitano a Berlino. Si giocava Italia-Lituania, il San Paolo era tutto per il ragazzo partito dal Rione La Loggetta alla conquista del mondo. Più recenti gli ultimi addii sofferti. Quagliarella è stato fischiato ed insultato fino a quando la verità sul suo passaggio alla Juve, dettato dalle minacce di stalking di un poliziotto postale, non è venuta fuori. Applausi, invece, per Lavezzi e Mazzarri. Fischi sonori, di contro, per il Matador Cavani in un'amichevole ferragostana contro il Psg, lo stesso Cavani poi riabilitato un paio di anni dopo grazie anche ad alcune dichiarazioni come questa: "Io non sarei mai andato alla Juventus". Difficile però pensare a ripensamenti o a 'perdoni', anche postumi per il Pipita. Difficile farlo oggi. Adesso, dopo aver unito il San Paolo negli applausi coi suoi gol, Higuain lo farà con i fischi. Contro il Frosinone, il 14 maggio dell'anno scorso, il Pipita frantumava il record di segnature di Nordahl in un campionato di serie A. Il prossimo 2 aprile rischia di stabilire un altro record: la fischiata più fragorosa. Magari con accompagnamento di pernacchie.

Rino Dazzo


Tags: juventus napoli fischi Gonzalo Higuain

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