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Napoli, il piccolo neo di Spalletti: Perchè ha cambiato idea?

26/02/2023 10:09

Napoli, il piccolo neo di Spalletti: Perchè ha cambiato idea? |  Sport e Vai

Una squadra di cannibali. Una macchina di gol, di vittorie e di record. Il Napoli vola verso il terzo scudetto della sua vita, aspettando di scrivere anche pagine inedite di storia in Europa dove finora non ha mai raggiunto i quarti di Champions, e fa sognare una città intera. Un meccanismo perfetto quello della squadra di Spalletti che incanta con le grandi e con le medio-piccole adotta il sistema di chiudere le partite nel primo tempo o a inizio ripresa per poi gestire con sapienza e senza sprecare troppe energie, nonostante la voglia matta di tutti di andare a rincorrere tutti i palloni anche a risultato acquisto. E' successo ad Empoli ieri come in precedenza a Salerno, Genova, La Spezia. Nessun difetto dunque? Apparentemente no e come fai a trovare errori in una squadra che in stagione ha perso solo due gare (a Milano con l'Inter e quella ininfluente di Champions ad Anfield Road col Liverpool) e ne ha pareggiate solo due. Eppure un piccolo neo forse c'è e va trovato nel cambio di rotta di Spalletti.

A inizio stagione l'allenatore azzurro ha fatto ampio ricorso a un turnover quasi sempre moderato, schierando di fatto tutta la rosa da Ostigard a Juan Jesus, da Ndombele a Simeone, da Zerbin a Gaetano. Il motto era: "non esistono titolari e riserve, esistono titolari da 60' e titolari da 30'...". Intercambiabile quel Napoli che vinceva anche cambiando in continuazione: ad eccezion fatta per Demme, che è rimasto fermo due mesi per infortunio, l'alternanza era la regola. Negli ultimi mesi però Spalletti ha fatto dietrofront. Solo due ruoli sono rimasti girevoli, quello del terzino sinistro con l'alternanza tra Mario Rui e Olivera e quello dell'esterno di destra d'attacco con Lozano e Politano a dividersi il compito. Si sono via via perse le tracce di Raspadori (ora infortunato), mentre l'acquisto di gennaio Berezinskyi è stato schierato solo una volta in coppa Italia e poi basta.

Niente più titolari da 30': ai vari Simeone, Ndombelè, Gaetano e company restano sì e no 5'-10' nel finale e neanche sempre. Una scelta che paga sicuramente in termini di risultati - parlano i fatti - ma che potrebbe riverlarsi un boomerang perché le seconde linee potrebbero non sentirsi più in linea col progetto e demotivarsi. Per arrivare a fine stagione il Napoli avrà bisogno di tutti, non si possono escludere altri infortuni o squalifiche. Far giocare sempre gli stessi per l'ansia di volerle vincere tutte può suonare come un atto di sfiducia per gli altri.


Tags: napoli spalletti simeone

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