Napoli, il nord e l'Argentina: Cazzullo accusa Maradona, è bufera

Sta facendo discutere l'articolo di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, in cui indica undici buoni motivi per tifare Francia contro l'Argentina nella finale dei Mondiali in Qatar. A infiammare gli animi, soprattutto, una in particolare delle undici ragioni: riguarda Maradona. Il riferimento è all'arcinota semifinale di Italia 90 tra gli azzurri di Vicini e l'Argentina di Diego, che alla vigilia ironizzò caustico, visti i tanti appelli dei calciatori azzurri a gremire il San Paolo e a supportare la nazionale: 

"Li chiamano terroni 364 giorni l'anno, adesso invitano i napoletani a spingere l'Italia in finale".

Considerazioni che, peraltro, non ebbero troppo effetto, se è vero che il San Paolo la notte del 3 luglio 1990 fece un tifo infernale per l'Italia. Unica 'differenza' rispetto agli altri stadi italiani dove si esibì l'Argentina in quel Mondiale: nessun fischio all'inno sudamericano. Ma queste cose Cazzullo non le cita nel suo articolo:

“Nessuno nega il legame sentimentale di molte tifoserie italiane con gli argentini: Zanetti è il simbolo dell’Inter, Batistuta è stato prezioso per Fiorentina e Roma, Maradona a Napoli è giustamente un mito. Ma Diego aveva intuito il risentimento della città verso il resto d’Italia, in particolare il Nord. L’ha rinfocolato alla vigilia della storica semifinale di Italia ’90. E se ora molti sudisti sono animati da uno spirito anti-settentrionale uguale e contrario a quello che cova nell’animo di molti nordisti, la colpa è anche un po’ sua”.