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Napoli: Gli errori e le provocazioni di Sarri non sono unico problema

16/10/2016 12:46

Napoli: Gli errori e le provocazioni di Sarri non sono unico problema |  Sport e Vai

NAPOLI ERRORI SARRI -

Aveva e ha ragione Sarri quando dice che la Juventus è di un'altra categoria rispetto al Napoli. Aveva e ha ragione Sarri quando dice di credere nel gruppo e nella sua crescita. Il problema, e non perchè il Napoli ha perso contro la Roma la seconda gara di fila, è che su molte delle altre cose l'attuale tecnico azzurro ha torto. Gli errori di Sarri, e non solo quelli visti ieri al San Paolo, non bastano però a giustificare un distacco di sette punti dai bianconeri e un ridimensionamento così forte del Napoli. Anche le provocazioni di Sarri – perchè come tale va inteso l'ingresso in campo di El Kaddouri anziché uno qualsiasi dei nuovi arrivati di fatto mai utilizzati – sono un fastidio ma non IL problema. Nel Napoli che si riscopre più nudo dopo il tracollo con i giallorossi sono parecchi gli elementi da analizzare.

NAPOLI ERRORI SARRI MILIK – L'infortunio di Milik ha indubbiamente tolto il velo alla manovra monotematica di un Napoli che non sa cambiare in corsa e non ha alternative tattiche. Un aspetto apparso già palese lo scorso anno ma che in questa stagione – senza chi come Higuain toglieva le castagne dal fuoco quando il gioco s'intruppava in sterile possesso palla senza sbocchi – è apparso ancor più chiaro. Inserire Gabbiadini prima punta e chiedergli quel che non è nelle sue corde può essere una soluzione pro-tempore e valida per qualche gara ma non la costante che il Napoli può permettersi da qui a gennaio quando o rientra Milik o si prende un altra punta centrale di ruolo sul mercato. Probabile che le stonature di ieri stiano portando la società a un ripensamento sull'ingaggio di uno svincolato ma non è detto che questo apporti benefìci immediati. Vuoi perchè tutti gli svincolati appetibili non si allenano da tempo e avrebbero bisogno di tornare in forma, vuoi perchè al tempo che occorre loro per rimettersi fisicamente a posto bisognerebbe aggiungere i tempi dell'attuale tecnico, restìo da sempre a cambiare i musicisti del suo spartito a una nota sola. L'aver inserito El Kaddouri, che in estate il Napoli ha cercato di dare via in ogni modo, e non Giaccherini o – modificando l'assetto tattico – qualche altro nuovo arrivo suona come segnale alla società. Una maniera – poco brillante – di far notare che al di là dei 128 milioni spesi in estate la campagna rafforzamenti non può produrre nell'immediato un salto di qualità (la storia dei giovani da far crescere e che per “sei mesi ci faranno bestemmiare ma poi saranno importanti”). Ma al di là degli errori e delle provocazioni di Sarri, che si è fatto incartare da Spalletti a prescindere dagli episodi e dagli errori dei singoli come quello clamoroso di Koulibaly, il punto è che questo Napoli deve maturare per reggere il doppio binario campionato-Champions e si illudeva e si illude chi pensa che questa squadra possa lottare per lo scudetto e andare avanti in Europa in carrozza. Ripetere il secondo posto dello scorso anno e fare bella figura in Coppa sarebbe già un successo ma bisogna comunque cambiare qualcosa.

NAPOLI ERRORI SARRI MODULO – Il 4-3-3 era evidentemente il modulo che maggiormente si confaceva alle caratteristiche dei giocatori lo scorso anno, ma già lo scorso anno l'insistere sempre sugli stessi fu un errore. Oggi, che sono cambiati i protagonisti e a maggior ragione senza Milik, il risultato è che senza un turnover intelligente – che pure a un certo punto della stagione sembrava in atto – la squadra arriva stanca già alla decima giornata e che in campo gli attori cercano di interpretare a memoria un canovaccio non più funzionale. Era sbagliato già prima incensare oltre il lecito Hysaj e Jorghino, è doppiamente sbagliato ora insistere sempre su di loro. La soluzione offensiva con Mertens falso nueve non è da bocciare ma da inserire in contesti adeguati e – perchè no? - anche con Gabbiadini più defilato al suo fianco ma questo significa cambiare modulo. Cambiare non significa per forza ammettere un errore, non è sempre segno di debolezza ma spesso di forza e consapevolezza. Se il Napoli non ha perso le sue certezze oggi, deve dimostrarlo subito. Da qui al 1 novembre gli azzurri si giocano molto, tra Champions (mercoledì prossimo e martedì 1 novembre col Besiktas) e campionato (Crotone, Empoli e il big-match con la Juventus del 29 ottobre). Cinque partite che diranno se Sarri sa fare ammenda degli errori e smetterla con le provocazioni e se questa squadra sa cambiar pelle crescendo e maturando.

Fabrizio Piccolo


Tags: gabbiadini el kaddouri sarri milik

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