27/05/2020 08:25
"I primi tempi, io e il Pocho ci potevamo permettere anche di andare in giro, comodamente, senza che ci riconoscessero, e qualche ragazzata l’abbiamo fatta. Poi il Napoli ci ha dato notorietà e ci siamo dovuti adeguare, con comportamenti irreprensibili". Walter Gargano ricorda la sua avventura al Napoli parlando al Corriere dello sport. Parole speciali per Lavezzi ma anche per Marek Hamsik, che è diventato poi suo cognato: "Hamsik non è stato soltanto il più forte calciatore con il quale ho giocato ma è principalmente una persona straordinaria. In campo, sapeva sempre fare la cosa giusta, non mi pare di avergli mai visto sbagliare una interpretazione di una giocata; e fuori, Marek è meraviglioso. Arrivammo insieme io, Lavezzi e Hamsik ed eravamo giovanotti sconosciuti". Capitolo allenatori: "Sono stato bene con chiunque ma Benitez appartiene a un’altra categoria. Quando rientrai a Napoli, dopo le due stagioni tra Inter e Parma, non fu facile e non solo sarebbe stato per nessuno. E invece lui con la sua esperienza mi tranquillizzò: tu resti qua, vedrai che giocherai. Rafa ha un suo stile, gli sono riconoscente per quella stagione nella quale mi ha cambiato. La garanzia del Napoli è De Laurentiis. Sapevo che quando le situazioni di ingarbugliavano, De Laurentiis sarebbe arrivato per riportarci alla realtà e lo avrebbe fatto a modo suo, ma trovando sempre la parole giuste. Ha praticamente rinnovato Mertens. E vi dico una cosa: so che è stata fatta una proposta a Callejon e spero che José resti, perché io uno che si sacrifica quanto lui non lo ricordo in giro. Voglio permettermi di dare un consiglio a De Laurentiis: tenga Callejon".