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Napoli, gli esami per Benitez cominciano ora tra Champions e Milan

15/09/2013 12:00

Napoli, gli esami per Benitez cominciano ora tra Champions e Milan |  Sport e Vai

Se è vero che non finiscono mai, come insegna Eduardo De Filippo, per il Napoli i veri esami si può dire che inizino ora, in questa settimana in cui può guardare dall’alto in basso Juventus, Inter e Milan con una classifica luccicante che non si vedeva dai tempi degli scudetti da questi parti dopo tre giornate. Nove punti in tre partite, ma se è giusto sottolineare che le partite contro le piccole in passato spesso costituivano più un problema che un vantaggio, è giusto rimarcare il forte gap tra questo Napoli e Bologna, Chievo ed Atalanta con due partite per giunta giocate a casa propria. Gli esami veri per Benitez cominciano ora, con due gare per nervi saldi e cuori forti: prima la Champions contro i vicecampioni d’Europa del Borussia Dortmund mercoledì al San Paolo e poi il Milan a San Siro domenica prossima. E’ il confronto con le vere grandi che manca ancora a questo Napoli per capire se il salto di qualità è stato davvero già compiuto o se al cospetto di big riconosciute e conclamate qualche nodo finora mascherato dalla pochezza degli avversari non possa venire al pettine. Il 2-0 contro l’Atalanta non ha detto solo che c’è qualche titolare che è più titolare degli altri, pur nel rispetto del turnover intelligente di Benitez, ma ha anche evidenziato qualche difetto di fabbrica su cui il tecnico spagnolo sta lavorando. Ha ragione l’allenatore azzurro quando rigetta al mittente le osservazioni sull’imprescindibilità di Hamsik e Callejon, decisivi per sbloccare una partita bloccata per oltre un’ora. Non solo non c’è la controprova che se avessero giocato dall’inizio le cose sarebbero cambiate con maggiore celerità ma è anche sacrosanto che tutta la rosa venga utilizzata con intelligenza. I sei cambi in squadra non hanno prodotto grandi danni quanto piuttosto un inevitabile inceppamento dei meccanismi ma a ben vedere chi ha deluso di più non è stato Mesto né Armero, ma pedine di valore già acclarato, come Pandev o Insigne.

I PUNTI DEBOLI. Chi è sembrato ancora un po’ spaesato è stato Mertens ma è giusto dare tempo a tutti per inserirsi nei meccanismi. A voler cercare le spine nel profumo delle rose si deve ricordare che la difesa non è ancora ben registrata nei movimenti, anche se il ritorno di Cannavaro ha giovato al reparto ed ha restituito alla squadra un capitano coraggioso ed un giocatore importante. Se la remissiva Atalanta è riuscita più di una volta ad arrivare al tiro con facilità cosa succederà quando anziché l’esordiente Baselli o Denis davanti a Reina ci saranno i fenomeni di Klopp o anche Balotelli e Kakà? Questo l’esame che manca al Napoli di oggi, che riesce a supplire con la superiore qualità dei singoli a qualche problema di assimilamento dei metodi di Benitez. Altro aspetto che alla lunga può preoccupare è l’assenza di un centrocampista che sappia spostare in avanti il baricentro e prendere in mano la squadra nei momenti difficili: ha giocato molto bene Inler da schermo davanti alla difesa ma non è e non può essere Dzemaili il cervello del centrocampo azzurro.

LE RIFLESSIONI DEL TECNICO. Benitez non si crea problemi per il momento (“A centrocampo mi fido dei tre svizzeri, poi c’è Radosevic e sulla mediana potrei schierare anche Albiol”) ma in prospettiva l’idea di prendere Mascherano a gennaio appare un rimedio importante. Lo stesso allenatore del Napoli non si nasconde i problemi difensivi (“Abbiamo fatto molto bene la fase di possesso, su quella difensiva dobbiamo ancora migliorare. Parliamo di una squadra che sta ancora assimilando i meccanismi difensivi, a metà tempo ho chiesto alla squadra di essere più corta e dobbiamo avere quest’atteggiamento anche nelle prossime gare. Non mi sono piaciute alcune situazioni né nel primo né nel secondo tempo, ma sono contento per la prestazione generale e per la vittoria perché fa bene alla rosa”) ma è onesto riconoscere che il turnover abbia funzionato, nonostante qualche intoppo. Conforta l’inserimento sempre più incisivo di Higuain così come la sicurezza che dà Albiol ma è la maturità della squadra che colpisce. Non si è fatta prendere dall’ansia quando la gara non si sbloccava e l’ha messa in ghiaccio con esperienza dopo il primo gol del Pipita. Ora vanno confermati i progressi e migliorate le lacune: la cartina di tornasole sarà il doppio confronto in Europa contro il Borussia e al Meazza contro un Milan arrabbiato e ferito. Non finiranno sicuramente domenica prossima, ma gli esami che contano per il Napoli di Benitez iniziano ora.

 

 


Tags: milan napoli hamsik benitez champions turnover mertens

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