Napoli e Juve sempre più sole, come cambia la serie A

Sta diventando un'eccezione e fortuna che ci sono squadre di alto livello come Napoli e Juventus che non cedono alla moda. Dieci anni fa, i proprietari delle squadre di Serie A erano tutti italiani, oggi la serie A parla quasi più le altre lingue che la nostra. La notizia della cessione del Genoa da Preziosi al fondo di investimenti americano 777Partners (una società di investimenti privati fondata nel 2015 con sede a Miami che investe con un focus particolare sui servizi finanziari ed è già proprietaria di diverse società nell'ambito sportivo tra cui i London Lions di basket e una piccola quota del Siviglia) ha impoverito ulteriormente la serie A di proprietari italiani.

Nella Serie A 2021/22, le squadre con “targa” straniera sono ora otto: Bologna, Fiorentina, Inter, Milan, Roma, Spezia, Venezia e appunto Genoa. Tra queste, la Roma è stata la prima società ad aprirsi a un investitore straniero, con la cordata americana di cui Thomas Di Benedetto era capofila che sbarcò nella capitale nel 2011.

Anche nelle serie minori gli stranieri guardano con interesse al calcio italiano. In Serie B, per esempio, ci sono quattro società: il Como dei ricchissimi indonesiani Hartono, il Parma dell’americano Kyle Krause, il Pisa del russo/americano Alexander Knaster, e poi la Spal che ha appena cambiato proprietà con l’insediamento di Joe Tacopina, nome già conosciuto al calcio italiano per i suoi trascorsi con Roma, Bologna e Venezia.

Di queste 8 squadre di Serie A, sei battono bandiera americana, poi ci sono i cinesi dell'Inter di Suning e il Bologna di Saputo che è di proprietà canadese.