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Napoli, Il “comunismo” di Benitez: “Tutti sono importanti, il nome non conta”

13/09/2013 16:20

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La nuova parola d’ordine di Benitez si chiama coerenza. Il tecnico del Napoli ci tiene a farne una bandiera del suo manifesto programmatico ed alla vigilia della gara con l’Atalanta – la più semplice di un ciclo terribile che in otto giorni vedrà gli azzurri affrontare anche il Borussia Dortmund in Champions e il Milan a San Siro – non viene meno al motto che “la partita più importante è sempre la prossima”. Non si sottovaluta nessuno, non si pensa già ai prossimi impegni. Almeno non la squadra, perché lui a dosare le forze ci pensa eccome. Ma è coerente anche in questo, visto che il turnover ragionato l’aveva annunciato per tempo. E mentre De Laurentiis poco prima da Milano dove c’è l’assemblea di Lega l’aveva riempito di elogi (“Credo che il primo rinforzo sia stato il tecnico. Benitez, come me, ha un pensiero internazionale e non provinciale. Mazzarri è un grande tecnico, ma ha un'esperienza di carattere prettamente italiano e va bene per affrontare il panorama nazionale. Con Benitez invece si può affrontare al meglio anche il piano internazionale") Benitez sottolinea il “comunismo” intellettuale applicato al calcio. Non c’è uno più importante di un altro nella sua rosa. Non lo è capitan Cannavaro ("Ci sono anche Uvini e Fernandez. Tutti hanno lavorato benissimo. Paolo è importante come gli altri") e non lo sono gli altri, sia pur con qualche eccezione ("Sono tutti più o meno allo stesso livello, ma è anche vero che ci sarà qualcuno che giocherà più degli altri").

LA FORMAZIONE. Domani sera contro l’Atalanta ci saranno parecchi cambi in squadra dunque. Candidato ad uscire dalla squadra titolare Hamsik ("Giocheremo parecchio nel prossimo periodo e bisogna cambiare se no non arriviamo carichi all'ultimo mese. Higuain? Non so se gioca, può darsi. Giocherà se sta bene e se un altro sta meglio siederà in panchina. Il nome non fa differenza") mentre dovrebbe trovar posto Mertens: “Questa rosa è composta da calciatori importanti e tutti saranno decisivi. Chi non ha giocato fino ad ora può darsi che giocherà domani. Mertens è  un giocatore di qualità e può giocare ovunque dietro la punta, ma preferisce farlo a sinistra perchè rientra e calcia bene in porta. S'è allenato benissimo e può giocare anche domani. Ciò che dobbiamo capire è che non possiamo considerare un calciatore più importante rispetto a un altro.Giocherà chi ha giocato di meno, ma da oggi fino alla fine dobbiamo lavorare. Se vogliamo competere in tre competizione dobbiamo farlo con tutta la rosa”.

LO SCUDETTO. Nella quale non c’è ancora Zapata, almeno non a pieno titolo: "Sono sorpreso perchè ha appreso tutto molto velocemente, dal telefono alla casa eccetera. Parla spagnolo con me, fisicamente deve ancora lavorare perchè in questo periodo ha perso la condizione fisica". Ultima considerazione che vale come promemoria per tutti: "Dobbiamo pensare che ogni partita vale tre punti e il campionato si vince alla fine. Non ho paura di stare al vertice. In allenamento ho visto una squadra che può battere chiunque. Voglio far capire al mondo che si vince alla fine del campionato, non dopo tre mesi. Se la squadra vince ha più  fiducia ed è più facile".

 


Tags: napoli de laurentiis atalanta hamsik benitez mertens

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