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Napoli, Borussia modello dentro e fuori: quanti no sul mercato

18/09/2013 12:06

Napoli, Borussia modello dentro e fuori: quanti no sul mercato |  Sport e Vai

L’ha eletto da tempo come modello da seguire per le strategie societarie e di marketing, Aurelio De Laurentiis, ma dal Borussia Dortmund, avversario di stasera in Champions League, il Napoli avrebbe voluto attingere anche sul calciomercato. Non è un mistero che il presidente azzurro consideri i tedeschi i più “illuminati” in Europa, vicini al suo modo di intendere il business del pallone: acquisti mirati, giovani da far crescere – magari allevati in casa – stipendi compatibili con i bilanci e stadi modello. Una stella che illumina la Champions quella della Bundesliga che non a caso ha portato in finale due club l’anno scorso, ma anche una fucina di talenti. Il primo nome che il Napoli ha provato a prendere è proprio quello del tecnico, Jurgen Klopp. “L’ho contattato prima di chiamare Benitez– rivelò De Laurentiis – ma mi ha detto che sarebbe rimasto dov’è”. Il tecnico del Borussia ha sorriso quando gli hanno ricordato l’aneddoto (“sarebbe stato strano se mi avesse contattato dopo aver preso Benitez”) ma non è solo il demiurgo del calcio moderno dei gialloneri ad aver attirato gli interessi degli azzurri.

IL SOGNO LEWANDOWSKI. Nella lista dei 5 bomber sottoposta da Benitez al presidente come possibili eredi di Cavani, quando apparve chiaro che sarebbe stato impossibile trattenere il Matador – c’era anche il nome di Lewandowski. Benitez non lo ha ammesso (“c’era il nome di Higuain e sono contento che sia arrivato lui”) ma il polacco che piaceva anche alla Juventus era un obiettivo reale. Ed anche su di lui De Laurentiis ebbe a commentare parlandone in ritiro con i tifosi: “Non può venire da noi, si è già promesso al Bayern per l’anno prossimo”. Poi c’è quell’Aubameyang che l’anno scorso era al Saint Etienne e che invece è finito proprio al Borussia. Bigon lo ha seguito a lungo, ma non se ne è fatto niente (“hanno preferito prendere Callejon” ha rivelato l’agente dell’attaccante francese) ma non finisce qua. Anche in passato il club partenopeo ha provato a prendere talenti dal Borussia: quando Lavezzi andò via ci fu un tentativo di acquistare Reus, che oggi vale circa 40 milioni e per il quale furono offerti 8,5 milioni di euro invano, ed ancor prima il Napoli aveva richiesto Subotic. Stregato dal Borussia, il Napoli di De Laurentiis che vede nelle metodologie razionali del club tedesco il faro da seguire per un calcio che non sia schiavo dei procuratori e degli stipendi folli e che sappia superare con le idee i miliardi di petrolieri e sceicchi mantenendo alta la bandiera del fair-play finanzario.

IL MODELLO. Stasera Napoli e Borussia si presentano come modelli uguali e diversi di un calcio che sta cambiando: il club azzurro ha appena iniziato un percorso di internazionalizzazione, i vicecampioni d’Europa sono già una realtà ma la rinascita partenopea passa attraverso questi test. Perché poi alla fine tutti gli obiettivi falliti sul mercato sono stati rimpiazzati in maniera egregia; dalla panchina affidata a un professore del pallone che nel suo carnet ha vinto Coppa Uefa, Europa League e Champions (più un’altra finale persa col Milan) ai vari Higuain e Callejon che non stanno facendo rimpiangere i fenomeni del Borussia. Ora tocca al campo parlare e dire l’ultima parola. Se davvero il Napoli è entrato nel circolo virtuoso dei tedeschi che sanno coniugare successi internazionali e bilanci in linea, lo si comincerà a capire stasera al San Paolo.

 


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