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Napoli, Benitez: Voterò Heynckes come miglior tecnico

29/10/2013 13:14

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Squadra che vince si cambia. Ovvio, la filosofia di Benitez è sempre la stessa: il turnover come regola di vita, i suoi giocatori come pedine da muovere sullo scacchiere. Per il Napoli la gara di domani con la Fiorentina costituisce l’esame di riparazione dopo i test falliti con le grandi finora: ko con Arsenal e Roma nei precedenti big-match, bisogna dimostrare di essere maturi e cresciuti. Ora o mai più, probabilmente. Anche al di là del risultato. Ecco perché Benitez si aspetta una prova di carattere, personalità ed autorità contro una delle realtà più belle del campionato: "Sarà una partita importante, perchè siamo alla testa della classifica così come la Fiorentina. E' una sfida per noi come lo saranno tutte da qui fino alla fine, possiamo analizzare ogni partita guardando la classifica ma alla fine saranno importante i tre punti, non la posizione in classifica della squadra che affronteremo. Questo momento sarà importante, anche per la Champions, ma anche quello successivo lo sarà: capiremo dove poter arrivare. Ho trovato il calcio italiano molto difficile, mi sembra che abbia più qualità vedendo le squadre che sono ai vertici". Sarà una sfida allo specchio, anche i viola amano il possesso palla. Il tecnico spagnolo ha le idee chiare ma gli piacerebbe che venissero messe in pratica: "Proviamo in allenamento a fare bene sia la fase offensiva che quella difensiva, la Fiorentina come noi ha spesso il controllo della partita. Loro amano palleggiare, possono far gol in diverse maniera. Mi piacerebbe trovare equilibrio tra le due fasi". Il suo mini-bilancio dopo i primi mesi sulla panchina azzurra è comunque positivo, anzi di più: "Positivo al 100%, abbiamo vinto 7 partite in campionato e 2 in Champions. Bilancio positivo per quanto visto in campo e fuori. Si parlava di crescita e la società è cresciuta, adesso vediamo dove possiamo arrivare".

FORMAZIONE NASCOSTA. Inutile provare a chiedere qualcosa sulla formazione. Nell’aria c’è un turno di riposo per Hamsik ma Benitez è una sfinge: “Guardiamo sempre di partita in partita per capire quale giocatore può essere importante. Decidiamo dopo gli allenamenti chi gioca dall’inizio. Dopo ogni gara facciamo i bilanci e vediamo come arrivano i calciatori alla sfida successiva. Non ci sono delle regole, valuto e decido volta per volta ma ancora non so dire chi giocherà in attacco. In sostanza non so niente della formazione. Se non gioca Callejon gioca Insigne o Mertens che è un professionista, un giocatore di qualità, abbiamo deciso di comprarlo per la mentalità che ha: sarà un esempio per tutti”. Non cade nella trappola della polemica legata ai rigori dubbi fischiati contro il Torino ("Quanti rigori abbiamo visto al San Paolo? Due, e solo nell'ultima partita. Nelle altre, no. Mi sorprende sapere che qualcuno voglia destabilizzarci? Non ci interessa") e ha le idee precise su chi votare per il pallone d’oro tra i tecnici, dove è tra i candidati: “La lista bisogna farla sia per cosa si fa in campo, sia per cosa si fa fuori. Credo che alla fine sarà Jupp Heynckes, perchè parliamo di una persona che ha vinto e che è un esempio sia in campo che fuori".

IL CASO CANNAVARO. Si passa allora ai singoli, partendo da Higuain: "Bisognerebbe chiedere a lui come sta: ha perso qualcosa dopo l'infortunio, sta tornando piano piano. Col Torino ha fatto bene, ma può fare ancora meglio perchè lui è un giocatore intelligente e che non ha bisogno di essere al 100% per fare la differenza. Se lui però migliora giorno dopo giorno, può aiutarci sicuramente". Più spinoso il caso-Cannavaro: “Non c'è nessuna crisi per lui. Quando parlo con Paolo, parlo di calcio e basta. E' un giocatore importante, un esempio per tutti per il lavoro che fa in allenamento. Sono molto contento di guardarlo in ogni allenamento, poi è normale che faccio delle scelte. Fernandez? Sono contento di lui, ma non mi piace parlare molto dei singoli dopo una sola partita. Manca ancora tanto, deve continuare a lavorare così. Ha l'atteggiamento giusto e lavora bene, se tra tre mesi mi fate la stessa domanda vi saprò dire di più". Assume anche le vesti di promoter turistico, il tecnico azzurro:In questi giorni sono rimasto impressionato da quello che ho visto, mi mancano ancora tre-quattro posti di una lista di 10. Mi piace molto visitare, si può migliorare imparando da quello che fanno gli altri, dando valore a ciò che si ha. Palazzo Reale, il Cristo Velato: in un altro paese e con un marketing si venderebbe ancora meglio. Pompei è bellissima, si possono fare soldi e dare lavoro a tante persone. E' una questione di marketing". L’ultimo pensiero è per la Roma, che potrebbe prendere il volo visto anche il calendario favorevole: "La Roma non è una sorpresa, devo fargli i complimenti perchè se continuano così vinceranno sicuramente. Ovviamente adesso però la pressione è su tutte le altre: l'Inter gioca una sola volta alla settimana, la Fiorentina pure ha qualità. Non siamo solo Juventus e Napoli, il campionato italiano presenta difficoltà ad ogni partita".

Stefano Grandi


Tags: napoli cannavaro benitez higuain mertens Heynckes callejon fiorentjna

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