Mughini esce allo scoperto su critiche a Ronaldo

Ha appena compiuto 80 anni e se - come ha ammesso lui stesso - non è sempre stato fedele alle sue donne (si è sposato da un anno) Giampiero Mughini non ha mai smesso di amare la Juventus. Intervenuto a Radio Deejay nel corso di "Deejay Football Club" il giornalista-scrittore ha parlato di Cr7 - assente domani con l'Atalanta - dicendo

"Cristiano Ronaldo non è cambiato negli ultimi anni. Il suo mestiere è quello di segnare. Lui non è un calciatore parte di un assieme, il suo ruolo è lancia appuntita della squadra in cui milita. La sua idea è quella di fare una serpentina, spiazzare gli avversari e a quel punto puntare la rete avversaria e questo lo ha fatto. Significa che in quella zona del campo nessuno deve dargli fastidio, come succedeva anche al Real Madrid. Rimproverare Ronaldo per i numeri di questa stagione è un'imbecillità".

In un'intervista uscita oggi su Rolling Stone Mughini è poi tornato sulle sue partecipazioni alle trasmissioni televisive

amo frequentare  le trasmissioni popolari, quelle che dietro la telecamera hanno l’Italia reale e non quelle delle conventicole o dei clan. Le trasmissioni dove vai incontro all’attesa e al giudizio al minimo di 500-600mila persone, al massimo di 4-5 milioni di persone. Fa differenza rispetto ai libri del tenore saggistico che è il mio, libri che quando arrivi a venderne cinquemila copie è un gran risultato. Mi sono divertito come raramente altre volte nel Controcampo condotto da Sandro Piccinini, la più bella trasmissione televisiva italiana mai dedicata al calcio. Il calcio è il più gran romanzo popolare italiano. “Ma volete paragonare il calcio al teatro?”, diceva Carmelo Bene, e voleva dire che il calcio è cento volte più teatrale dello stesso teatro.