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Mourinho: Chiamare un giocatore Topolino non è un insulto

22/11/2013 16:06

Mourinho: Chiamare un giocatore Topolino non è un insulto |  Sport e Vai

Stare al centro delle polemiche per Josè Mourinho è la regola, non l’eccezione. Lo Special One è sempre nell’occhio del ciclone, per un motivo o per l’altro, ed a distanza di due settimane tiene ancora banco la gara con il West Bromwich quando il suo Chelsea si è visto assegnare un rigore dubbio a 10 secondi dalla fine prima di una gazzarra nel tunnel dove il tecnico avrebbe chiamato il difensore svedese Olsson “Topolino”. Mou si difende: “Credo che grandi giocatori, grandi allenatori e grandi club non debbano parlare di quello che accade durante le partite. Se poi l’insulto più pesante è stato quello di chiamare un giocatore Topolino, immaginate che cosa sarebbe accaduto se lo avessi definito Pippo. Per me, in ogni caso, il rigore contro il WBA è stato giusto. Sono convinto al cento per cento”. Eppure il responsabile dei fischietti inglesi si è scusato col tecnico del WBA, Steve Clarke, per il penalty concesso ai Blues dall’arbitro Marriner ma anche su questo aspetto il tecnico portoghese è lapidario: “Se gli arbitri dovessero telefonarmi per chiedermi scusa di qualche decisione errata, credo che il mio cellulare sarebbe intasato”. Sulle voci che vorrebbero i Blues interessati a Balotelli Mou glissa: “Mario oggi gioca al Milan. Sta andando bene e gli auguro di restarci a lungo”. Un artificio dialettico ancor più da equilibrista gli tocca invece quando deve parlare del Pallone d’oro. Con Ronaldo i rapporti sono tesi da tempo e Mourinho riesce nell’impresa di non nominarlo quando si parla del prestigioso trofeo: “Esistono due partiti, uno più consistente e uno minoritario, su chi sia il migliore in assoluto. Quanto al resto, non mi interessano palloni d’oro o scarpe d’argento. Non è roba che fa per me- Non ho visto la partita con la Svezia perché ero impegnato a fare zapping per seguire i miei giocatori. Il Portogallo ha compiuto nei playoff quello che non gli era riuscito nel girone di qualificazione. Per me la sorpresa era stata la mancata promozione diretta”. La domanda su Ronaldo arriva, la risposta è di ghiaccio: “Ha confermato di essere il miglior giocatore della mia nazionale”.

Stefano Grandi


Tags: milan chelsea mourinho balotelli pallone d'oro ronaldo topolino olsson

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