Mondiali, Verratti: Ibra mi aveva predetto che sarei andato in Brasile

Se debba “ringraziare” l’infortunio di Montolivo o se sarebbe andato egualmente in Brasile forse Verratti non lo saprà mai ma il centrocampista del Psg e della nazionale italiana non si pone neanche il problema. Il giovane play ai Mondiali ci sarà ed è convinto di poter fare bella figura: “Quando sono stato chiamato tra i 30 la mia priorità era quella di entrare nei 23 e ho lavorato duro, mi dispiace per chi è stato escluso ma sono contento di far parte della spedizione, è un sogno per me. Io sono abituato a pensare sempre al presente, quindi non mi ponevo aspettative pensando solo a dare il massimo giorno per giorno, per non avere rimpianti. Ibra mi chiamò per dirmi di stare tranquillo, che avrei fatto parte dei 23”. Mesi fa Prandelli aveva lanciato un messaggio d’allarme: ‘i giovani mi hanno deluso’: “Io sono stato abituato sempre ad avere pochi complimenti, già da quando giocavo con Zeman, noi giovani dobbiamo sempre migliorare”. La convocazione sua di Immobile e Verratti è anche il successo di Zeman che li lanciò a Pescara: “Zeman è stato un grande maestro. Le carriere di tutti e tre sono praticamente partite da lì. Ci ha dato tantissimo, sul piano del gioco e sul piano caratteriale. Difficilmente ti dice bravo ma ci ha fatto crescere tantissimo. E’ una grande soddisfazione, è bello partecipare ai Mondiali con due miei grandi amici, speriamo di fare ancora grandi cose insieme. Certo Prandelli non gioca come Zeman, ognuno ha le sue idee tattiche. Noi dobbiamo ascoltare il mister e metterci a disposizione”. Per il ct Verratti è abbastanza eclettico e può giocare in più ruoli: “E’ vero, un conto è essere solo l’alternativa a Pirlo altro è poter ricoprire anche altri ruoli e questo va a mio favore. A Parigi gioco assieme a Thiago Motta e penso che mi troverei bene anche con Andrea”. L’anno scorso Verratti, adesso Immobile che è partito per firmare col Borussia Dortmund per rientrare in serata: è sempre fuga di talenti dall’Italia: “Difficile tenere dei giovani bravi, se una potenza come il Dortmund o il Psg vuole un giocatore fa di tutto per comprarselo. Personalmente ho fatto una scelta e sto bene a Parigi. Se un giorno lontano dovessero farmi fuori al Psg allora vorrei tornare in Italia”. Stefano Grandi