Mondiali: Metamorfosi Neymar, anonimo al Barca e star col Brasile

Quel ragazzo con i capelli tinti, il dribbling ubriacante e il tiro letale è lo stesso che gioca con la maglia del Barcellona? Vedendo le magie ai Mondiali di Neymar, che ieri con la casacca numero 10 del Brasile ha realizzato un’altra doppietta contro il Camerun dopo quella all’esordio ai danni della Croazia, tanti tifosi azulgrana hanno sgranato gli occhi. Solo Pelè e Ronaldo nella storia della Selecao avevano segnato 4 gol nella prima fase e fa indubbiamente sensazione la metamorfosi del giocatore che in Liga con il Barcellona ha realizzato solo 9 reti in 26 gare. Discontinuo e svogliato in Spagna, stella assoluta a casa sua. Come si spiega? Ha provato a farlo Dani Alves, che è suo compagno anche nel club: “Al Barcellona è uno dei tanti, qui è diverso, da si essere il leader e prende sempre l’iniziativa. Niente di più e niente di meno. E’ in un momento di forma fantastico e per noi è davvero decisivo”. Una trasformazione radicale anche negli atteggiamenti in campo: timido col Barcellona, capo-popolo in auriverde quando aizza anche la folla con ampi gesti delle mani: “Non avverto alcuna pressione – ha detto – prima di iniziare il Mondiale già lo avevo detto, è sempre stato il mio sogno da bambino giocare in coppa del Mondo, non avrei mai potuto sentire la pressione perché sono felice”. Con 35 gol segnati col Brasile (in 53 gare), Neymar a soli 22 anni è diventato il sesto bomber di sempre della storia della Selecao. Con la doppietta di ieri ha superato Ribaldo ed è a 4 gol da Bebeto. Davanti a lui solo Pelè, Ronaldo, Romario, Zico ed appunto Bebeto. Il ct Scolari del resto dal primo momento ha puntato su di lui dicendo: “L’Argentina ha Messi ma noi abbiamo Neymar”. Resta incomprensibile però perché il Barcellona, che li ha tutti e due, abbia vissuto la peggior stagione degli ultimi anni… Stefano Grandi