Milan, Sacchi: Per fare grattacielo serve creare fondamenta profonde

“Se vuoi costruire una baracca non serve molto tempo, se vuoi costruire un grattacielo devi fare radici e fondamenta profonde, servono società pazienti”. Intervistato da radio 1 Arrigo Sacchi parla di sé e pensa al nuovo Milan: “Io ho sempre pensato di prendere persone affidabili e giocatori importanti. Credevo in quel che facevo e pensavo che mettendo al centro il gioco fosse il modo migliore per conquistare i giocatori. Cercavo persone che avessero entusiasmo, così cresce la generosità e se sei intelligente esci dall'egocentrismo. Il problema dell'Italia è l'eccesso di protagonismo. Il nuovo Sacchi? Una volta, quando ero alle giovanili della nazionale, c'era l'Under 21 contro la Danimarca e ricordo che Costacurta mi disse: ci hanno copiato. Ora ci sono tanti club che hanno messo al centro del progetto il gioco all'estero mentre da noi si mette sempre al centro il giocatore. Ci sono buoni allenatori in Italia, che cercano un calcio da protagonisti anche se hanno una squadra inferiore. Io al Milan sono arrivato perchè l'ho messo in difficoltà tre volte quando l'ho affrontato da avversario. Il Milan dell'89 è stata una delle squadre più forti di tutti i tempi”.