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Milan, Pellegatti paragona Ibra ad Achille: Così Maldini l'ha convinto a tornare

08/02/2023 11:18

Milan, Pellegatti paragona Ibra ad Achille: Così Maldini l'ha convinto a tornare |  Sport e Vai

Carlo Pellegatti sceglie un suggestivo accostamento classicheggiante e, nel suo editoriale per Milannews, paragona Ibra all'eroe greco Achille, che sceglie di tornare in battaglia dopo essersene allontanato per un risentimento. E immagina un surreale dialogo tra Maldini e lo svedese, nella sua tenda durante l'assedio di Troia:

"Paolo Maldini decide di incontrarlo, prima di Milan-Torino. Entra nella sua tenda ed affronta subito l’argomento piu’ delicato. “Pioli è un uomo fiero e ha compiuto la sua scelta”. “Ha mandato te - risponde Ibra - a farmi le sue scuse?". “Il mondo appare semplice a te, amico mio, ma quando sei allenatore pochissime scelte sono semplici - poi continua a voce ferma- Tu non sai che cosa sia la paura, è questo il tuo problema, ma anche la tua forza. La paura, a volte, è utile. Abbiamo bisogno di te - prosegue il leggendario Capitano - Il Milan ha bisogno di te”. “Il Milan se la cavava benissimo prima che nascessi. E sarà grande anche quando non ci sarò più.” Risponde, con un sospiro, Ibra. “Non sto parlando del Milan – insiste Maldini – i giocatori, i tuoi compagni,hanno bisogno di te”. Zlatan guarda davanti a sé, riflettendo. Maldini è perentorio: "Resta con noi.Tu sei nato per questa partita". “Non è più così semplice oggi". ribatte Ibra poi continua: "Sai quanto ti stimi, grande Paolo, ma in questa situazione sei al seguito”. Con un sospiro, Maldini risponde: "A volte si deve seguire per poter guidare. Spero che un giorno lo capirai.” Paolo Maldini esce dalla tenda, preoccupato. Mentre Ibra beve un goccio di sidro, sente la voce concitata del suo il Capitano, Davide Calabria. Scosta la tenda e lo saluta.  “Rimani qui?" chiede con forza. “Questa è la mia intenzione" risponde Zlatan guardandolo fisso negli occhi. "Siamo stati battuti e vogliamo tornare grandi. E presto! Non puoi rimanere ancora nella tua tenda!!” "Se sei impaziente di giocare, ci saranno altre partite. Te lo assicuro". esclama calmo Zlatan.   “Ma è il nostro popolo, il popolo rossonero che ti vuole. Siamo noi che ti vogliamo, noi i Campioni d’Italia. Quelli che hai condotto alla vittoria più trionfale e più sentita. Quella sull’Inter, sulla rivale più fiera!" Zlatan scuote la testa. E ritorna così dentro, ma è scosso. Ripensa alla storia di Achille".  

Ma poi Ibra-Achille ci ripensa:

"Tira vento martedì a Milanello. La giornata è tersa. Dopo aver rivisto l’ultimo derby perso, è ancora più cupo. Ripensa alle parole di Paolo Maldini e a quelle del suo capitano Calabria. Allora il suo sguardo, fiero e pauroso, improvvisamente si illumina. “Fabio, Hashan, portatemi i calzari e le scarpe. E’ martedì. Fra tre giorni si gioca. Voglio esserci!". Poi guarda, quasi con una punta di disprezzo, la cicatrice ancora ben visibile sul ginocchio e quel legamento che ha osato fermare la sua corsa verso la gloria imperitura. “Mi avete creato per essere il più forte. Io ritorno in campo. Io non ho paura!" urla ai suoi protettori lassù sull’Olimpo. Esce dalla tenda. I compagni lo guardano prima stupiti, poi parte un coro. “Ibra ,Ibra ,Ibra … Ibra Supremacy”. Stefano Pioli incrocia lo sguardo di Paolo Maldini e di Ricky Massara. Anche a loro il cuore batte più forte. “Andiamo!“ grida con voce stentorea l’Invincibile. “Si torna a vincere!”. Entra in campo. L’allenamento si fa duro, intenso, terribile. Severo, feroce, meravigliosamente insopportabile, Ibra comincia a comandare, a spronare, a guidare i suoi compagni, che già sembrano aver già dimenticato le tribolazioni delle ultime settimane. Segna anche due gol. L’eroe non dimenticato la sua grandezza. Il popolo rossonero è già informato della notizia più attesa. “Ma è vero? Ritorna Zlatan? L’eroe ci guiderà alla vittoria" dicono due tifosi già in fila per prendere i biglietti di Milan -Torino. La prevendita diventa frenetica. Una nuova vibrazione sta attraversando il cuore sofferente dei rossoneri. Lo aspetteranno fuori San Siro, per la prima ovazione. Poi finalmente entrerà in campo, sul suo campo. Sembra ieri quando sfilò sul tappeto rosso, in quella domenica notte di fine agosto di tredici anni fa. Lo stesso applauso, la stessa emozione, lo stesso sentimento di invincibilità che solo Achille, sotto le mura di Ilio, e Zlatan  sotto le tribune di San Siro, hanno saputo e sanno trasmettere. Tremino gli avversari! Invincible Ibra è tornato. Lunga gloria all’eroe, lunga gloria a Zlatan ibrahimovic!".

 


Tags: ibrahimovic paolo maldini Pellegatti

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