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Milan, parla Ibra: servono più loro a me che io a loro

23/04/2021 19:48

Milan, parla Ibra: servono più loro a me che io a loro |  Sport e Vai

Dopo il rinnovo con il Milan, Zlatan Ibrahimovic ha rilasciato un'intensa e lunga intervista al canale tematico del club rossonero, MilanTv. Tra i tanti argomenti, gli obiettivi personali e di squadra, il progetto Milan e il suo rapporto con Stefano Pioli.

Ibra, gira amore eterno al Milan

L'intervista a Ibra comincia dal suo legame con il Milan:

Sono davvero molto felice, continuo qui un altro anno e ora è l'unica cosa che conta. Poi, l'ho sempre detto, no? Per me essere al Milan è come essere a casa. Sono felice. Il club, i compagni, il mister, tutti gli addetti ai lavori, i tifosi - che mi mancano tanto -, tutti, mi fanno sentire bene. Se posso resto qui a vita. Certo, quando sono in Italia mi mancano i miei due figli in Svezia, però (ride, ndr) quando sono in nazionale mi mancano i miei 25 figli del Milan.

La forza mentale di Ibra

Proprio sui tifosi rossoneri e sulla loro felicità di avere per un altro anno Ibra in squadra, lo svedese spiega:

Penso che i tutti i tifosi siano contenti. Vero, qualcuno ha avuto dubbi per l'età prima del mio ritorno. Ma credo di aver dimostrato che l'età conti fino a un certo punto, è tutta una questione di testa. La mia mentalità mi impone di migliorare sempre e dare il massimo. Poi, se sei disposto a fare certe cose, le fai. Certo, la qualità in campo è un'altra cosa, se ce l'hai quelle non sparisce. Ovvio, devi stare bene fisicamente e trovare la migliore condizione per fare le cose che sai fare. Oggi come oggi, mi adatto molto al gioco della squadra e cerco di dare il mio contributo. Un futuro al Milan appesi gli scarpini al chiodo? Non so, ora sono concentrato sul presente, sono ancora attivo. Al resto penserò dopo, c'è tempo per parlare di quello che farò nella mia seconda vita. Un futuro da allenatore? Chissà, non si sa mai. Ma penso che sia più stressante.

Meglio che con i campioni

Zlatan si sofferma poi sul progetto del Milan:

Mi piace che il Milan abbia iniziato questo progetto dai giovani, è una cosa che fa sentire giovane anche me. Quando vedo i miei compagni correre, mi impongo di correre quanto loro. Mi sfidano e tirano fuori il massimo. Questo è un progetto che mi piace, una sfida diversa da tutte quelle che ho vissuto in carriera. Sono sempre stato abituato a giocare con grandi campioni, qui invece ho tutta un'altra responsabilità. Il mio obiettivo è dare a tutti un po' della mia esperienza e questa è una grande sfida e penso che possa restituirmi molto di più rispetto che giocare con i grandi campioni.

Sguardo al futuro e voglia di vincere

Sul futuro del Milan, Ibrahimovic è ottimista:

Qui vedo grandi cose. L'anno scorso sono arrivato a metà campionato e siamo praticamente sempre stati in testa. Magari, se fossi arrivato prima, ora il Milan avrebbe un altro trofeo in bacheca. La normalità direbbe che se fai bene per un anno ottieni qualcosa, ma ora sembra che non sia così. Però non è finita e dobbiamo continuare a crederci. Solo così è possibile ottenere risultati. In tanti parlavano male del Milan, ma penso che in campo siamo stati capaci di rispondere al meglio. Abbiamo lavorato bene e dobbiamo credere di poter vincere. Vincere è il mio obiettivo e se non vinco sono deluso. Io la penso così, gli altri non so, ma il segreto è crederci sempre.

La responsabilità di Ibra

Ibra parla del senso di responsabilità che prova nel giocare con ragazzi più giovani di lui:

Sento di avere una grande responsabilità, se i compagni mi vedono correre più di loro, li stimolo e li spingo a dare ancora di più. Ma queste cose servono a me più di quanto io serva ai miei compagni. Tutto inizia in allenamento. Tutti sanno che non voglio mai perdere e che darò il massimo, così ci impegniamo tutti di più. Poi, in partita non si può sbagliare, però se lavori bene in settimana riduci il margine d'errore. Dobbiamo imparare dagli errori e migliorarci. Quando vinci tutto è più facile e giochi con meno pressione. Perché la vittoria aiuta a nascondere gli errori. Posso solo dire che mi piace vincere e voglio che sia così sempre.

Ibra l'equilibrio con Pioli e lo United

Infine, Ibra dedica un pensiero a Stefano Pioli e all'esperienza Europa League:

Con Pioli è facile lavorare, è capace di tirare fuori il massimo dalla squadra. Poi, certo, a volte giochiamo a fare il buono e il cattivo, ma decide lui chi interpreta uno o l'altro ruolo. Questo è l'equilibrio che si è creato tra noi. Europa League? Importante per capire a che punto siamo e per avvicinarci agli obiettivi del Milan, come giocare in Champions League. Con lo United abbiamo dimostrato di potercela giocare ad alto livello e penso che avremmo meritato qualcosina di più.


Tags: milan ibrahimovic rinnovo

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