Milan, la soluzione al caso De Ketelaere fa discutere il web

Charles De Ketelaere è un po' l'emblema della stagione 2022-2023 del Milan: grandi attese, aspettative ed entusiasmi, per poi rivelarsi un fuoco di paglia. Certo, la squadra in sé non è stata un disastro totale, anche se il bis dello scudetto dell'era Pioli non è stato colto (non dimentichiamoci comunque il percorso in Champions, o i successi con lo scudettato Napoli, per dire): ma per il giovane belga la prima annata con la maglia rossonera è stata a dir poco fosca e deludente, senza riuscire a ripagare la fiducia in lui ripostagli del tecnico.

Perciò il Milan starebbe valutando la possibilità di salvare in qualche modo l'ingente investimento da 35 milioni speso su De Ketelaere. C'è scarsa pazienza in un Milan che è comunque una macchina più rodata rispetto allo scudetto dell'anno scorso, ergo il trequartista potrebbe essere ceduto in prestito secco, come riporta La Gazzetta dello Sport, e forse al Monza, in modo tale che il belga resti in zona e possa avere il tempo di sbocciare nel nostro campionato senza pressioni e recuperare così la giusta mentalità di gioco.

Diverse le opinioni in merito della vox populi del web, tra ironie e analisi più serie. C'è chi punge ("Ha il viso e le movenze di Kakà dicevano, solo che Kakà non ha avuto bisogno di fare esperienze in prestito era già forte a 18 anni") e chi non vuole più vedere il belga ("Lo porto io sulle spalle da Milano a Monza"). E poi c'è chi sbotta ("Ma ammettere di aver sbagliato acquisto non sarebbe più onesto? Non è da Milan questo giocatore punto! Non capisco cosa ci abbiano visto!") e chi ancora riflette su cosa potrebbe succedere senza CDK: "E se glielo diamo sulla trequarti su chi puntiamo? Diaz Che fa una partita si e 7 no? Con il nostro faraonico budget mercato chi prendiamo?".

Infine, spazio ad una disamina più articolata, proposta su Facebook dall'utente Carlo Jean Sottocorno: "In Italia siamo molto tattici, dando poco spazio alla fantasia dei calciatori. Charles, oltre alla fragilità caratteriale(non è un difetto. Anzi) non ha una vera posizione in campo. È un 10 degli anni ‘90, lui è un Baggio (perdonami, o divino, ma è per rendere l’idea). Non gli puoi imporre questo e quest’altro. Lui gioca in un calcio libero. Ma siccome viviamo oggi, in questa epoca, con pressioni, giornalisti che ti esaltano oggi per ucciderti domani, dove la fantasia deve essere repressa in nome della tattica, dell’equilibrio, delle regole…. Io lo metterei seconda punta. Che poi in fondo è il suo ruolo. Nel Monza, giocasse allo stesso modo di questa stagione, andrebbe benissimo. Come in qualunque squadra giocasse con una prima ed una seconda punta".