Milan, Inzaghi: Colpa mia, trasformeremo i fischi in applausi

Ha perso la pazienza San Siro. Il ko con l’Atalanta ha sancito l’apertura dello stato di crisi e messo sotto accusa Pippo Inzaghi. Elogiato forse oltre i suoi meriti fino a un mesetto fa, il tecnico rossonero è finito sotto accusa e a fine gara alle varie tv prova a fare il punto della situazione: “La spiegazione è che dobbiamo tornare ad essere il Milan e a giocare come abbiamo fatto con Lazio, Roma e Napoli. Non siamo questi. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare. Dobbiamo fare un esame di coscienza, l'impegno c'è ma non basta più, dobbiamo svegliarci al più presto. Ci prendiamo le colpe e ricominciamo a lavorare. Il responsabile resta l’allenatore, le colpe datele a me. I fischi li ho sentiti ma cercheremo di trasformarli in applausi". L’Atalanta ha indubbiamente giocato meglio: "Dispiace aver preso gol su una palla nostra, dobbiamo fare molto di più, in questo momento probabilmente non siamo sereni e non ci viene il gioco che facevamo prima. E' giusto essere sotto osservazione, devo cercare di far tornare questa squadra a com'era prima della sosta”. Il nervosismo è stato tanto, Cerci sembra abbia litigato con Abate (“non mi sembra sia successo nulla”) e lo stesso Inzaghi è stato espulso: “Ho chiarito con l’arbitro, ho solo rimesso un pallone in campo ma senza dire nulla”. Ha provato anche a inserire Pazzini al posto di Cerci ma non è bastato: " Martedì Cerci aveva giocato 80 minuti, in quel momento avevo bisogno di Pazzini e ho dovuto cambiare uno degli esterni. Oggi è stata una partita difficile per tutti. E' una soluzione che abbiamo, Pazzini ha avuto tre giorni la febbre e non potevo metterlo dall'inizio. Nel secondo tempo abbiamo creato di più ma non siamo riusciti a segnare ma siamo stati tutti sotto tono. Martedì in Coppa Italia abbiamo fatto una buona gara, probabilmente la sconfitta col Sassuolo ci ha indebolito nelle nostre convinzioni. Non potremo mai giocare un grandissimo calcio, ma dobbiamo provare a giocare meglio. Oltre al gioco serve la voglia, sono due cose che vanno di pari passo. Dobbiamo ritrovare queste due caratteristiche, insieme alla partita. Probabilmente manca qualcosa".

Stefano Grandi