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Milan, Cerci: Non temo la concorrenza, se segno al Toro non esulto

07/01/2015 17:47

Milan, Cerci: Non temo la concorrenza, se segno al Toro non esulto |  Sport e Vai

La prima non poteva andar peggio, visto che l’esordio di Cerci è coinciso con l’inatteso scivolone interno contro il Sassuolo ma nonostante l’amarezza per un ko che allontana il Milan dalla zona Champions c’è allegria e serenità a Casa Milan per la presentazione ufficiale dell’ex granata. Galliani, anche se con una voce roca per aver urlato tanto ieri a San Siro, si coccola il neo-arrivo e spiega: “La trattativa è iniziata pochi giorni prima di Natale. Siamo molto contenti visto che il nostro allenatore lo ha seguito anche ad Ibiza. Dopo 4 mesi è arrivato e speriamo che la cosa possa continuare. I rapporti con l’Atletico sono meravigliosi da una vita. Con Torres siamo riusciti a trovare una comunione di intenti, c’erano quatto parti in ballo, i due club e i due giocatori ma dal primo giorno ho capito che l’operazione sarebbe andata in porto”. Cerci è ottimista: “Quando ho saputo di questa cosa ero alle Maldive, ho avuto solo qualche tempo per riflettere, poi la mia scelta è stata il Milan. Il mio obiettivo era venire qui, è andata così e sono molto felice”. In estate aveva accusato un club di non essere stato corretto nei suoi confronti, illudendolo: “Non era il Milan, non posso dire chi era. Era un altro club che mi aveva cercato fortemente. Poi quando uno è preso dalla rabbia si possono dire parole che non si possono dire, anche se in quel momento le ho volute dire". Anche l’Inter lo voleva fortemente: “E’ una cosa che mi riempie d’orgoglio, mi son preso qualche giorno di tempo per decidere ma non vi dico se ho chiamato o meno Mancini, sono cose mie”.

L’ESPERIENZA SPAGNOLA - Cerci prosegue e parla dei mesi-no all’Atletico: “A Madrid non è andata bene. Quando le cose vanno male non è mai colpa dell'allenatore ma del giocatore. Mi sono sempre messo a disposizione, sono arrivato l'ultimo giorno di mercato, ero fuori condizione. Ho cercato di recuperare al più presto la forma, ma in un club così quando le cose vanno bene diventa difficile recuperare le posizioni su certi giocatori. La colpa me la prendo io, ho cercato di far cambiare idea all'allenatore ma non ci sono riuscito”. Fece discutere il tweet della compagna che scrisse: Finalmente andiamo nel calcio che conta: “Ha reagito di istinto per troppo amore nei miei confronti, ha sbagliato con il cuore, tutti sapevano che volevo rimanere in Italia e invece dovevo andare in Spagna”. Questo è il passato, il presente è solo rossonero: “Il Milan mi ha voluto fortemente, ho un allenatore che stravede per me e mi dà fiducia, ci sono i presupposti per far bene. Peccato per la sconfitta di ieri, eravamo giù perché tutti ci tenevano a proseguire nella striscia positiva e a vincere dopo le feste ma il Sassuolo è il passato, ora pensiamo al Torino. Tutti sanno che ho un feeling particolare con Ventura che mi ha saputo utilizzare al meglio ma noi andiamo lì per vincere. Spero in una buona accoglienza perché lì ho dato il cuore. Sappiamo che posso aspettarmi anche qualcosa di diverso ma ho la coscienza pulita, per il Toro ho dato tutto. Se segno non esulto, come farei? Ho anche un tatuaggio dedicato al Torino”.

LA CONCORRENZA - Anche Cerci vede possibile il raggiungimento del terzo posto: “Ci sono 4-5 squadre in lotta ma non dobbiamo aver paura, siamo il Milan. La nazionale? Il Mondiale per me è stata un’esperienza indimenticabile anche se è finita male, sono stato orgoglioso di aver fatto parte di quel gruppo. Ora sono qui al Milan anche per questo, dall’Italia posso dimostrare di poter essere utile alla nazionale e con le mie prestazioni qui dovrò convincere il ct Conte”. Sul ruolo nessun problema: “Preferisco giocare a destra ma non ci saranno problemi di ruolo col mister, devo solo recuperare al meglio la forma fisica, le mie giocate e poi le cose verranno da sole”. Si prevede un dualismo con Honda, quando tornerà dalla coppa d’Asia: “Nei grandi club c’è sempre concorrenza, anche all’Inter ci sarebbe stata. Per evitarla basta andare in squadre meno importanti. Honda ha fatto bene al Milan finora e la concorrenza la vivo molto serenamente”. Galliani prova a metabolizzare la sconfitta col Sassuolo: “Eravamo partiti bene e per mezzora abbiamo fatto un buon calcio, dispiace per questo imprevisto, se avessimo vinto saremmo andati a due punti dal terzo posto ma l’organico della squadra è assolutamente all’altezza. Ricordiamoci che abbiamo battuto Lazio e Napoli”. Catenaccio su tutti i fronti invece sulla questione rinnovo di De Jong: “Di rinnovi è tradizione della casa parlare poco o non parlarne affatto, con lui come con altri stiamo parlando. Altri acquisti? Al momento non sono ipotizzabili ma il mercato è aperto fino a fine mese e non so cosa succederà da qui alla fine del mercato. Suso? Non sono chiacchiere, è un’ipotesi. E’ un buon giocatore in scadenza con il Liverpool, è un’ipotesi percorribile ma solo a luglio, quando si svincolerà”.

Stefano Grandi


Tags: honda milan inter GALLIANI ventura sassuolo Cerci de jong

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