Milan al ballottaggio, è l'ora delle scelte su chi deve rimanere

Tre partite per centrare la qualificazione in Europa League, una per alzare la coppa Italia e tutte per decidere anche il Milan che sarà. Ci si gioca questa e la prossima stagione in un meno di un mese, lo sa Gattuso (e lo sa anche Mirabelli, che di tutto l'entourage sembra il più a rischio) e lo sanno i giocatori. Della faraonica campagna acquisti estiva e dello zoccolo duro di chi già c'era (da Donnarumma a Suso) non sono tutti sicuri di rimanere in rossonero anche l'anno prossimo. Le certezze sono Bonucci, Rodriguez, Biglia, lo sfortunato Conti, Calhanoglu, Kessiè, Bonaventura e Cutrone ma il futuro di quasi tutti gli altri è un punto interrogativo. Qualcuno potrebbe essere sacrificato per far cassa, qualcun altro per aver deluso. In attacco potrebbero andar via sia Andrè Silva che Kalinic per far posto a Belotti, e sarebbe certo un certificato d'accusa per chi li ha presi ma non è solo davanti che si cambierà. Il nuovo Milan ha già un nome nuovo, quello di Reina (che stasera saluterà i compagni del Napoli offrendo una cena d'addio) e tante speranze ma prima di comprare il club deve vendere. La certezza è anche Gattuso, che ha firmato per tempo il rinnovo e dopo questa parte di stagione “da apprendistato” (in cui comunque va promosso con buoni voti) deve fare il salto di qualità. Lui stesso ripete all'infinito di imparare dai colleghi più bravi e di non avere l'esperienza di un sessantenne ma anche da lui il Milan si aspetta di più l'anno prossimo. Quella di quest'anno non era la “sua” squadra, la prossima invece sarà costruita anche sulle sue indicazioni. Chi vorrà farne parte ha solo 4 partite per dimostrare di meritarlo.

Stefano Grandi