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Mihajlovic: Son 4 mesi che piango, mi sono rotto di piangere

29/11/2019 11:46

Mihajlovic: Son 4 mesi che piango,  mi sono rotto di piangere |  Sport e Vai

"Ringrazio tutti, i medici che mi stanno curando e sopportando da 4 mesi, la società, i giocatori, i tifosi. Mia moglie è stata tutti i giorni con me e mi ha dimostrato di essere fortunato: forse è l'unica persona al mondo che ha più palle di me. I miei figli sono la mia vita e quando c'era il problema di trovare un donatore hanno accettato di fare subito tutti gli esami del caso". E' commosso il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic, si interrompe spesso singhiozzando nella conferenza che tiene assieme ai medici per fare il punto sulla sua malattia dopo il trapianto di midollo per la leucemia che l'ha colpito. Uno dei medici gli dice: "Volevo dire a Sinisa che le lacrime sono catartiche e fanno bene..." e lui: "Sì ma io in questi quattro mesi ho pianto tanto. Mi sono rotto le palle di piangere..." .

LA DIAGNOSI - Francesca Bonifazi, dell’Istituto di Ematologia Seragnoli dell’Ospedale Sant’Orsola, ha poi spiegato: "Per fare un trapianto occorre un donatore. La donazione ha tre caratteristiche: è volontaria, gratuita, anonima. Il trapianto non è un intervento chirurgico, ci tengo a sottolinearlo. Oggi possiamo dire che le cellule hanno attecchito ed è stato un passo fondamentale; inoltre ad oggi non ci sono complicanze cliniche. Il decorso post trapianto è stato regolare. Ma occorre cautela: i primi 100 giorni sono molto delicati, il sistema immunitario è ancora molto fragile. Il ritorno alla vita normale di Sinisa avverrà gradualmente, valuteremo di volta in volta se ci sarà la possibilità di essere presente. Non c'è una tempistica definibile per considerare passata la malattia: il bollino del guarito viene dato dopo 5 anni".

LA PAURA - Poi Mihajlovic continua: "Il mio messaggio a tutti è che se sei forte e se ci credi ne esci fuori, con il trapianto ci possono essere complicazioni, è vero, ma alla fine guarisci. E' difficile dal punto di vista psicologico perchè stare 4 mesi in una stanzetta senza prendere una boccata d'aria è dura. Paura ce l'hanno tutti, anche io. So però che più tempo passa e più riprendo le forze. Ci sono momenti di stanchezza ma è  normale, io prendo 19 pastiglie al giorno dalle 8 a mezzanotte e le prendo. Anche mangiare è duro, per me niente ha sapore: o un pezzo di cartone o una bistecca è la stessa cosa. Dopo questa esperienza spero di uscire come uomo migliore, nella mia vita precedente la pazienza non sarà stata il mio forte, ora l'ho migliorata e mi godo ogni minuto della giornata. Tutto quello che ti sembrava dovuto e scontato ora lo vedo in un'altra maniera".

LO SFOGO - Poi Sinisa parla da tecnico e accusa: Ora vorrei che non si parlasse più della  mia malattia ma di Mihajlovic allenatore del Bologna. Sapevo che avrei condizionato la squadra e i risultati ma non deve diventare una scusa, sanno quanto li voglio bene e quanto ne vogliono loro a me. Io ho lottato ogni giorno e ho fatto cose che nessun altro avrebbe fatto anche a 40 di febbre, cercando di essere sempre presente su Skype, per telefono o allo stadio. Speravo di vedere anche in campo questo sacrificio e non sempre è successo, sono inc...nero per i risultati, l'atteggiamento, il gioco. Ho detto ai ragazzi che bisogna dare il 200% d'ora in poi".


Tags: bologna mihajlovic leucemia

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