Mario Sconcerti: “Ci siamo dimenticati dei calciatori”

Nel suo editoriale per il Corriere della Sera, Mario Sconcerti torna a occuparsi dell’emergenza coronavirus, offrendo un nuovo punto di vista sulla vicenda: “Nelle tante parole dei giorni scorsi c’eravamo dimenticati i calciatore. Siamo culturalmente abituati a non considerarli in questi contesti. E’ colpa dell’oscurità del tifo per cui un giocatore ha esistenza solo quando è dentro i colori della squadra. Infatti quando s’infortuna la prima cosa che viene detto non è quanto soffra o come stia davvero in un letto di ospedale, ma quante partite dovrà saltare. Quando tornerà a essere usabile. Non avevamo pensato potesse aver come noi paura del contagio ogni volta che chiudeva la porta di uno spogliatoio”. Poi l’attacco duro all’Uefa: “Sembra uno spettacolo irresponsabile il tripudio di gente a Liverpool per la partita con l’Atletico. Cinquantamila persone insieme, 3mila in viaggio da una Spagna con l’identico problema italiano, solo fermo a 10 giorni fa. Dal chiuso delle nostre case quel gran ballo di felicità sembrava quasi l’energia del male. Qualcosa da commiserare prima che rimpiangere”.