05/04/2020 10:31
«Negli anni ottanta, ad Avellino avevamo Juary il più pagato con 70-80 milioni, Vignola con 35 milioni e Tacconi con 27-28 milioni: vivevano benissimo». Pierpaolo Marino, intervistato da Il Giornale, parla del taglio inevitabile dei costi del calcio, a prescindere dall'emergenza momentanea: «Negli ultimi anni è stato raggiunto un livello tale nelle quotazioni di cartellini e stipendi ai calciatori, diventato insostenibile per il calcio di domani. Cambieranno le modalità del calcio-mercato: non più cessioni ma operazioni sulla base di scambi per non far sprofondare i bilanci e ricorso ai prestiti. Noi operatori dovremo farci aiutare dalla fantasia e da meccanismi d'ingegneria calcistica».