01/02/2021 10:28
Hanno sbagliato i giocatori, e fin qui non ci piove, ha sbagliato Valeri a non espellerli, ha sbagliato la Procura Federale a non chiedere subito i filmati: un vero e proprio pasticcio per Luca Marelli la lite tra Ibra e Lukaku. L'ex arbitro comasco analizza la questione dal punto di vista giuridico su fichiettomania e parte dall'errore di Valeri
Tecnicamente Lukaku ed Ibrahimovic sono stati sanzionati per comportamento antisportivo o, in gergo giornalistico, per reciproche scorrettezze. Valeri, ovviamente, non ha scritto gli insulti che si sono rivolti i due calciatori perché, in tal caso, avrebbe dovuto espellerli entrambi ,a il cartellino giallo è completamente sbagliato. O, meglio, sarebbe stato corretto nel caso in cui, dopo l’esibizione della sanzione disciplinare, Ibrahimovic e Lukaku avessero interrotto il loro “dialogo”: in tal caso l’ammonizione avrebbe concretizzato il suo effetto. Purtroppo, invece, la questione non si è affatto esaurita: subito dopo l’ammonizione entrambi i calciatori, a distanza, hanno continuato imperterriti il loro scambio di insulti. Insomma, da qualunque parte la si guardi, il cartellino rosso per entrambi doveva essere estratto e non ha alcun senso che abbiano potuto prendere parte alla seconda frazione di gioco. Che Valeri abbia sbagliato a non espellerli entrambi è talmente lapalissiano che non merita accoglimento l’ipotesi di due provvedimenti differenti sulla base della misura di responsabilità.
Poi Marelli si dice sorpreso dalle mosse della Procura
Non mi sarei stupito per nulla se la Procura Federale, di fronte alle parole ascoltate in televisione e, soprattutto, intercettando i labiali di entrambi i calciatori, avesse chiesto al Giudice Sportivo di acquisire le immagini televisive affinché le stesse venissero valutate per eventuali squalifiche a carico dei tesserati coinvolti. La Procura Federale, invece, non ha ritenuto di chiedere l’acquisizione delle immagini. Motivo per cui, a rigor di logica (e, soprattutto, a rigor di diritto sportivo) la questione avrebbe dovuto chiudersi qui, come è possibile che la Procura Federale possa interessarsi ancora della vicenda, dato che il Giudice Sportivo si è già espresso in merito?
La Procura Federale seguirà l’iter solito:
- apertura di un fascicolo sulla partita Inter-Milan;
- indagini che verranno ritenute necessarie (compresa l’eventuale assunzione di testimonianze terze tra calciatori, dirigenti, commissari di campo, eventuali persone presenti anche nella zona sottopassaggio/spogliatoi);
- richiesta di archiviazione;
- deferimento di uno o più tesserati. La procedura che può portare ad una coda sportivo/giudiziaria si basa sugli artt. 23 (dichiarazioni lesive) e 28 (comportamenti discriminatori) del Codice di Giustizia Sportiva. In particolare l’art. 28 (comportamenti discriminatori) prevede pesantissime sanzioni disciplinari a carico di chi se ne renda colpevole.
Ovviamente non mi sbilancio minimamente sull’esito della vicenda ma è interessante rilevare quali potrebbero essere le conseguenze di un’eventuale accertamento di comportamenti discriminatori (nei confronti di un tesserato o reciproci): la squalifica minima è di 10 (dieci) giornate di campionato e, nei casi più gravi, per un periodo di tempo determinato (esempio: fino al dato giorno del dato mese del dato anno).