Mandorlini come Bagnoli, da Verona al Genoa: Non ho paura di nulla

E' arrivato tra i mugugni dei tifosi, che non hanno gradito troppo la scelta di Preziosi per il dopo-Juric, ha "assorbito" il no del suo storico vice Nicolini che da cuore doriano non l'ha seguito al Genoa ("Con Enrico non siamo stati soltanto compagni di squadra. Siamo amici fraterni e proprio perchè ci vogliamo bene da fratelli non gli avrei mai chiesto di seguirmi al Genoa") ma Andrea Mandorlini vuole giocarsi tutte le sue chances al Grifone per tornare a prendersi i riflettori. Il Genoa è in un tunnel buio, due mesi senza vittorie e l'ultimo ko umiliante, il 5-0 subìto a Pescara ("Fai fatica a darti una spiegazione. Ho parlato con i diretti interessati, sono cose che ho vissuto sulla mia pelle") ma il nuovo tecnico rossoblù è ottimista: "Sono contento di essere nel club più antico d'Italia, il presidente mi ha detto di uscire in fretta da questa situazione. Oltre alle parole, sono importanti i fatti, dobbiamo fare in fretta e in questo lasso di tempo dobbiamo mettere in piedi una squadra importanti che mostri le caratteristiche che aveva". Dei mugugni della tifoseria sembra non aver paura ("Io sono qua. Da professionista ho sempre dato tutto per difendere i colori che allenavo. Mi descrivono come sergente di ferro? Molti parlano senza conoscere la persona. Non credo di essere così, forse sono esigente. E' stato scritto che urlavo, ma forse parlavo ad alta voce") così come della situazione in classifica: "Io ho esordito a 18 anni e non ho mai sentito questa parola, paura. Sembrano frasi fatte: il rispetto sempre, non la paura". C'è già stato un altro allenatore che ha fatto il percorso Verona-Genoa, Osvaldo Bagnoli: "Con Osvaldo siamo amici ed è un punto di riferimento. Io darò tutto quello che ho, sono veramente orgoglioso di essere in un grande club".