28/03/2022 08:16
Il tema sulla necessità o meno delle dimissioni di Mancini continua a tener banco ed è argomento anche dell'editoriale di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. Questi i passaggi principali
La domanda non è se Mancini debba dare o meno le dimissioni. La domanda è se il calcio avrà un programma da affidargli. Non siamo davanti a una sconfitta, siamo a una lunga crisi di sistema. Non funziona l'intero nostro modo di fare calcio....Sono sicuro che Mancini voglia restare, ma sono anche sicuro che non ricomincerebbe in mezzo allo stesso disinteresse.
Ha diritto al programma che manca. Le spiegazioni devono rispondere a domande lontane: perché da 30 anni non nasce più un campione in Italia? Dove sbagliano i club, dove la federazione? Cosa può essere fatto per invertire la tendenza? Deve esserci una dipendenza delle squadre di club agli obblighi della Nazionale? Si possono sacrificare centinaia di stranieri per far giocare ragazzi italiani?
E chi può decidere questo contro una legge europea? È pensabile un patto tra società che limiti gli stranieri? Il Decreto Crescita sta portando alla fine i nostri settori giovanili. Mancini ha oggi il dovere di parlarci di tutto il nostro calcio, il suo interesse è l'interesse di tutti. È il nostro inviato all'interno di un'estinzione. Ma Gravina, i grandi club, la Lega, le commissioni di giustizia sportiva, gli arbitri, devono darsi insieme nuove regole, nuovi progetti, nuova onestà.