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Maggio: Higuain fuggì senza salutarci, con Ancelotti finalmente giocano tutti

06/10/2018 16:16

Maggio: Higuain fuggì senza salutarci, con Ancelotti finalmente giocano tutti |  Sport e Vai

Ricordi e rancori: parlando nel programma ‘Fuori Zona’, in onda su Otto Channel Christian Maggio ha raccontato diversi aneddoti sul suo passato al Napoli, partendo dall'addio di Higuain che lasciò gli azzurri per la Juventus: “La partenza di Higuain è stata una cessione dolorosa e rabbiosa. Noi ci siamo rimasti male per il modo in cui era andato via, non ci ha salutato magari aveva buoni motivi. Lui ha le sue ambizioni, al di là che sia andato alla Juve ho rispetto la sua decisione perché voleva vincere. Si è voltato subito pagina”. Non è il Pipita il migliore con cui ha giocato Maggio: “Il giocatore migliore con cui ho giocato al Napoli è Cavani. È arrivato che aveva fame e voglia di sfondare, si allenava tutti i giorni e non voleva mai mollare. Lui si arrabbiava quando non segnava anche da un metro. Poi ci sono Lavezzi che è un grande amico, mentre Higuain era arrivato a Napoli che era già un campione”. Il terzino, ora al Benevento, ricorda anche il celeberrimo scudetto dello scorso anno, perso nell’albergo a Firenze: “Non so cosa sia successo, è chiaro che inconsciamente qualcosa possa essere cambiato nella testa di qualcuno dopo Inter-Juve. Stavamo guardando in una stanza il match, c’è stata delusione e rabbia. Credo che sia nata e poi finita lì, non voglio pensare che quella gara abbia condizionato la nostra prestazione. Ero in panchina e vedevo i miei compagni non erano convinti in quella gara, li vedevo strani. Era evidentemente destino, purtroppo è andata così”. In panchina andava praticamente sempre, Maggio che non può non ribadire la sua amarezza per non essere entrato all'ultima giornata col Crotone per salutare il suo pubblico prima di lasciare il Napoli: “Penso che la mia faccia dicesse tutto, ne ho già parlato e non mi sembra giusto continuare. Ho un bellissimo ricordo in ogni caso di quel giorno, non mi è mai successo in dieci anni di fare un giro di campo così e questo mi ha reso orgoglioso. Ci tenevo a chiudere giocando anche cinque minuti, purtroppo non è successo e non l’ho presa benissimo. Sono state decisioni del mister e ho dovuto accettarlo a malincuore. Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, sono cresciuto con tutti anche se è chiaro che con Mazzarri, avendolo avuto alla Sampdoria, mi ha aiutato di più anche per sfruttare le mie caratteristiche”. Se con Sarri il turnover era tabù ora con Ancelotti è cambiato tutto: “Ancelotti ha una mentalità diversa nelle rotazioni. Anche con Benitez accadeva lo stesso, un giocatore sapeva che poteva essere chiamato in causa in qualsiasi momento. Lo scorso anno capitava che un giocatore non giocasse per due-tre mesi, poi si ritrovava magari a giocare una gara fondamentale per lo scudetto e forse in quel momento veniva a mancare. Non spetta a me dire cosa sia meglio, però vedo che quest’anno con Ancelotti stanno facendo bene anche giocatori nella rosa che non venivano utilizzati”.


 


Tags: maggio higuain sarri

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