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L'Italia scopre Pellè, in azzurro a quasi 30 anni: "Scusate il ritardo"

07/10/2014 17:15

L'Italia scopre Pellè, in azzurro a quasi 30 anni: "Scusate il ritardo" |  Sport e Vai
“Meglio tardi che mai”. Così Graziano Pellè commenta la sua prima convocazione nella Nazionale italiana, arrivata a 29 anni grazie soprattutto al grande avvio di stagione con la maglia del Southampton, in Inghilterra. L’attaccante salentino, infatti, ha segnato 5 gol in 9 partite tra coppa di lega e Premier League, dimostrando di non aver perso il vizio del gol preso in Olanda, dove ha giocato sei stagioni segnando gol a grappoli (16 con l’Az Alkmaar, 55 con il Feyenoord). Fino ad ora, però, nessun c.t. lo aveva mai convocato. Antonio Conte, invece, non si è lasciato scappare questo gigante di 193 cm specialista dei gol in acrobazia. MEA CULPA. È solo colpa mia se non sono arrivato prima in Nazionale - ha spiegato Pellè nella conferenza stampa di Coverciano - evidentemente avevo bisogno di maturare dal punto di vista fisico e mentale. Diciamo che l’ho presa larga, ma meglio tardi che mai. Penso di essere cambiato negli ultimi anni, ho migliorato aspetti che non erano di certo perfetti. Ho lavorato sui  difetti che avevo, ma anche sui pregi. Soprattutto ho giocato in squadre in cui il tecnico mi dava fiducia, dove non mi sostituiva neanche zoppo, dandomi sempre modo di giocare e fare gol anche negli ultimi minuti, il che mi ha portato ad avere prestazioni più brillanti”. COME TONI. Tecnicamente, Pellè assomiglia a un centravanti anch’egli apprezzato all’estero (ma in Germania) e che con l’Italia si è tolto grandi soddisfazioni: Luca Toni. “Ci somigliamo, ma alla mia età lui aveva vinto il Mondiale - ha continuato Pellè - io invece ancora devo esordire. Ma sono contentissimo del paragone, lo prenderò come esempio per fare bene”.  VA BENE L’ESTERO, MA… Anche se in Italia non è mai stato apprezzato granché, Pellè ha spiegato che la Serie A esercita ancora un grande fascino su di lui. “È bello fare esperienza all’estero, ne ho parlato anche con Ciro Immobile. Gli ho detto che all’inizio non è facile, ma poi è bello, si vive lo sport in maniera più serena. Si lavora al massimo in settimana, poi dopo la gara ti lasciano più sereni. Io comunque riesco a lamentarmi anche lì. Ai miei compagni dico sempre che smetterò di lamentarmi il giorno che sarò morto. A me l’Italia comunque piace, quando la gente verrà invogliata a tornare allo stadio, allora la Serie A tornerà il campionato più bello”. 

Tags: convocazioni nazionale italia conte feyenoord pellè Southampton c.t.

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