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Libero: Benatia ha scelto Maometto: bravo, non a casa nostra

07/02/2019 11:18

Libero: Benatia ha scelto Maometto: bravo, non a casa nostra |  Sport e Vai

La scelta di Benatia di lasciare la Juve e di andare in Qatar non per soldi ma «per far crescere i miei figli in un ambiente islamico» offre l'assist al quotidiano Libero per sposare la vicenda sul piano politico. Nell'articolo uscito oggi, a firma di Marcello Veneziai, si legge: "Il calcio, si sa, è un fatto di fede. Ma non è solo la fede come attaccamento alla maglia, tifo e difesa dei propri colori; è anche una fede più profonda, che ti porta a fare segni di croce appena entri in campo o ad alzare le mani al cielo dopo un gol, o viceversa a pregare Allah prima del fischio di inizio o a digiunare in campionato per via del Ramadan. Quella fede, che riguarda Dio e non il dio pallone, può indurti a fare scelte radicali, ad esempio ad abbandonare il tuo posto da difensore in una delle squadre più titolate al mondo per assumere un ruolo da defensor fidei nella civiltà in cui sei cresciuto. Da questo punto di vista, la scelta del calciatore marocchino Medhi Benatia di trasferirsi dalla Juve alla squadra qatariota dell' Al Duhail «per far crescere i miei figli in un ambiente islamico» pare comprensibile, sebbene smentisca al contempo le logiche del mercato e del buonismo multiculturale.

Questo mette in luce l' incompatibilità dei principi islamici con la nostra civiltà, l' impossibilità di giocare e vivere in Occidente e voler mettere su una famiglia secondo la rigida educazione musulmana. A una delle due cose si dovrà rinunciare: o all' Europa o all' islam, o ai costumi del nostro Paese o alla sharia. Se vuoi educare la prole seguendo la tua religione - è la morale - fallo pure, ma nella tua civiltà di origine.


Al di là della questione religiosa, nella scelta di Benatia c' è anche la smentita del mito dell' integrazione... ossia quell' idea per cui chi arriva da noi desidera restarci e adeguarsi ai nostri stili di vita. E invece, ci insegna Benatia, chi giunge da fuori prima o poi ha voglia di tornare a casa, di riabbracciare la propria patria o la propria cultura, costruendosi attorno un contesto che non gli suoni straniero, ma familiare. Non è un caso che Benatia abbia detto: «Potevo andare in club degli Emirati o dell' Arabia Saudita, ma ho preferito il Qatar perché qui giocano tanti calciatori della nazionale marocchina». Voleva rivedere volti noti, l' ex difensore della Juve, sentire voci e accenti conosciuti, non sentirsi più un emigrato (sebbene di lusso), ma tornare all' origine. E fare di quell' origine il destino suo. E dei suoi figli.

 Benatia intende crescere i suoi figli alla maniera islamica lontano dall' Europa.


Tags: juventus qatar benatia

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