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Le nuove bombe di Zeman, arbitri, finanza e doping: che bufera

13/11/2022 08:46

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"Sono sempre stato juventino. Da piccolo andavo a dormire con la maglia bianconera". Zdenek Zeman si confessa al Corriere della sera e alla Gazzetta e rivela la squadra per cui tifava da piccolo e di cui da grande divenne il principale nemico

 "Con la Juve di Moggi, Giraudo e Bettega. Ma la Juventus non comincia e non finisce con loro. Era la squadra di mio zio Cestmir Vycpálek: il più grande talento del calcio cecoslovacco prima di Pavel Nedved, che portai in Italia...Io ho puntato il dito contro il sistema, non solo contro la Juve, che aveva molti seguaci. E il problema non erano solo i farmaci. Erano anche i passaporti falsi. Era anche il condizionamento degli arbitraggi. Era anche lo strapotere della finanza".

"Al Nord c’era l’alleanza tra Juve e Milan; l’Inter ne era esclusa, e cercava di entrare nel sistema pure lei. Altre squadre, dal Parma alla Lazio al Perugia, erano in mano alla Banca di Roma: Tanzi e Cragnotti ne uscirono rovinati, come pure Gaucci. Che fece in tempo a caricare il suo Perugia a pallettoni, per far perdere lo scudetto del 2000 alla Juve, sotto il nubifragio".

Alla Roma resta legato ma confessa che Sensi fu costretto a esonerarlo per non avere ulteriori svantaggi

"Il campionato 1998-1999 fu un calvario di torti arbitrali, che costarono alla mia Roma almeno 21 punti"

Sullo sfogo di Mourinho contro Karsdorp infine dice

"Io non l'avrei fatto ma Mourinho può fare questo e altro, visto che gli viene permesso. Lo scorso anno disse di avere calciatori di serie C… Può essere che non fossero i più bravi al mondo, ma qualcuno li avrà pur chiamati a giocare in serie A. O no? Se ho stima per lui? Diciamo che lo ascolto volentieri, anche se non sono sempre d’accordo con quello che dice. Mi piace sentirlo”.


Tags: Roma moggi zeman

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