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Lazio, Petkovic: Non mi servono garanzie società, non farò passi indietro

26/10/2013 15:55

Lazio, Petkovic: Non mi servono garanzie società, non farò passi indietro |  Sport e Vai

Prima le voci – senza apparente fondamento - delle sue dimissioni, poi il summit con Lotito, quindi il pari deludente con l’Apollon in Europa League e i fantasmi di Trapattoni e Reja per la sua panchina. Non è un momento facile per il tecnico della Lazio Petkovic, chiamato a dare una risposta forte nella gara di domani contro il Cagliari. La sua panchina traballa ma il tecnico di Sarajevo si mostra sereno e racconta la sua verità: "A me Lotito non ha detto niente, è stato categorico con la squadra, ha avuto delle pretese legittime. Sappiamo che dobbiamo dare il 120% e lui l'ha ribadito. Non mi servono garanzie, sono convinto che stiamo facendo un buon lavoro e non farei un passo indietro anche se la squadra non mi seguisse. Dobbiamo e vogliamo fare meglio. E' il nostro obbligo, dobbiamo stare in campo come veri guerrieri e rimanere concentrati per 90 minuti. Dobbiamo dare tutto, essere più concreti, possiamo fare meglio. Qua non è importante Petkovic, tutti dobbiamo remare nella stessa direzione. Manca tanto per arrivare al mio punto ideale di formazione o su come si interpreta il modo di giocare. In certi partite ci siamo andati vicino, come contro la Fiorentina dove abbiamo avuto buone trame di gioco e buona aggressività. Serve però cinismo maggiore, spesso abbiamo pagato errori banali o 5 minuti di black-out. Dobbiamo girare tutto questo con il massimo impegno". L’impressione è che non tutti remino dalla stessa parte e che qualcuno pensi già a risparmiarsi per il Mondiale: "Spero di no, perché il Mondiale si conquista con le prestazioni nella propria squadra. Non vedo molti giocatori che hanno il posto sicuro per il Mondiale, abbiamo visto che da tre nazionali siamo passati a undici calciatori convocati. Questo vuol dire che chi vuole arrivare a questi livelli deve giocare bene con la squadra. I nostri hanno il carattere dei bravi ragazzi, devono tirare fuori la cattiveria per correggersi e aiutarsi l'uno con l'altro, serve al 120% attaccamento alla maglia. Sia quando si segna, sia quando c'è da difendere qualcuno in campo. Non basta il 100% per me, serve il 120% per portare dalla nostra parte anche la fortuna. Se andiamo a vedere i rimpalli che sono usciti o sono stati salvati, capiamo che serve più cattiveria agonistica. La matematica dice che in questo periodo non abbiamo fatto tanto bene, però molte sconfitte non le abbiamo meritate. Nell'ultimo mese abbiamo avuto due settimane di pausa per le Nazionali, le sconfitte non sono state catastrofiche ma bisogna cominciare a vincere perché con i pareggi non si va da nessuna parte. Dobbiamo essere carichi per 90 minuti, come allenatore mi devo assumere le responsabilità se le cose non vanno". La media punti però piange: "Siamo tutti dispiaciuti con i tifosi perché meritano di più, soprattutto quelli che hanno viaggiato molto per vederci. La voglia c'era, forse è mancata un po' di convinzione. Ho visto una squadra che voleva vincere, purtroppo non siamo stati capaci. Deve partire da noi positività verso l'esterno, e spero che succeda anche il contrario per far diventare l'ambiente più compatto. Ci servono tutti per uscire da questo momento e ricominciare il nostro campionato. Le pretese sono maggiori, si deve cercare di vincere sempre. Non credo che la Lazio negli ultimi anni abbia lottato per i vertici o vinto trofei, ma neanche ha fatto così pochi punti. Durante l'anno abbiamo avuto pochi giocatori a disposizione, poi abbiamo vinto 4-5 partite di fila e vinto la Coppa. Quest'anno ci mancano 4-5 punti per essere lì dove puntavamo, la prospettiva deve essere quella. Vogliamo dimostrare che valiamo di più e faremo di tutto per ottenerlo".

Stefano Grandi

 


Tags: lazio lotito europa league trapattoni dimissioni reja petkovic

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