L'agente di Criscito conferma la trattativa con il Milan

In attesa di sfoltire la rosa, e soprattutto di alleggerire il monte ingaggi ancora troppo elevato, il Milan sta lavorando assiduamente sul calciomercato per regalare a Filippo Inzaghi qualche pedina di valore per affrontare al meglio il prossimo campionato. Dopo la partenza di Emanuelson, e l'addio prossimo di Abate, i rossoneri hanno ora la necessità di rafforzare la corsia mancina della difesa, e il candidato numero uno per tale ruolo è Domenico Criscito. Il cartellino del napoletano ex Genoa è di proprietà dello Zenit San Pietroburgo, che nel 2011 lo ha pagato 11 milioni di euro.

Le tre stagioni in Russia, e le vicende extra-calcistiche che lo hanno visto coinvolto, hanno pian piano allontanato Criscito dalla Nazionale, in cui spera di poter tornare dopo le dimissioni di Prandelli. Anche per questo il 27enne sa che è il momento giusto per tornare in Italia, e il Milan potrebbe essere la soluzione migliore: "Il mio agente ha parlato col Milan e sta lavorando su questa cosa. Il Milan resta uno dei club più importanti al mondo, l’Italia mi manca e voglio tornare, anche abbassandomi l’ingaggio. Quello si vedrà. I rossoneri mi lusingano da tempo e questo non può che farmi felice", è stata la conferma diretta del giocatore, intervistato ieri sera.

Alle parole di Criscito hanno presto fatto seguito quelle di Andrea D'Amico, il suo procuratore, che ha confermato come la trattativa tra Milan e Zenit sia a tutti gli effetti avviata: "Non ci sono novità, ma ne stiamo parlando". Lo scoglio maggiore è rappresentato non tanto dallo stipendio di Criscito, che oggi percepisce quasi 3 milioni di euro a stagione ma che si è detto pronto a ridurlo, quanto il metodo di pagamento ai russi: il Milan sarebbe propenso a uno scambio con uno tra Mexes, Essien e Zapata, ovviamente a fronte di un conguaglio economico a favore dello Zenit, ma il club di San Pietroburgo pare non volersi smuovere dalla richiesta di 12 milioni di euro cash. La volontà del giocatore potrebbe alla fine rivelarsi determinante.